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A Roma un prof taglia i capelli alla studentessa iraniana: “Non sostieni la protesta delle donne?”

“Proprio tu, che hai origini iraniane, dimmi, non ti sembrerebbe giusto sostenere la lotta delle donne nel tuo Paese?”. Avviato procedimento disciplinare nei confronti del docente.
A cura di Enrico Tata
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Masha Amini era una ragazza di 22 anni del Kurdistan iraniano. È stata arrestata il 13 settembre scorso e uccisa dalla polizia iraniana. Non indossava abiti appropriati, cioè non aveva il velo sistemato "in modo consono", la giustificazione delle forze dell'ordine di quel Paese. Dal velo, in pratica, le fuoriusciva una ciocca di capelli. Per protesta tantissime donne hanno bruciato i loro veli e si sono tagliate i capelli in piazza.

In una scuola romana un professore ha riassunto la vicenda e, improvvisamente, si è avvicinato a una studentessa iraniana, ha preso le forbici che aveva sul banco e le ha tagliato una ciocca di capelli: "Proprio tu, che hai origini iraniane, dimmi, non ti sembrerebbe giusto sostenere la lotta delle donne nel tuo Paese?". Il dirigente scolastico ha avviato un procedimento disciplinare sul docente. Stando a quanto riporta La Repubblica, che ha riportato il fatto, la Rete degli studenti ha commentato così: "È gravissimo quanto accaduto. Pensavamo che gli abusi di potere da parte dei docenti appartenessero a un'altra epoca. Oggi gli studenti hanno diritti e dignità riconosciuti da leggi e statuti. Non possiamo tollerare che si usi violenza su una studentessa e si rimanga impuniti. Speriamo che gli uffici competenti si attivino al più presto per fare luce su quanto accaduto e che partano delle procedure adeguate".

Queste invece le parole di Eleonora Mattia, consigliera regionale e presidente della commissione Pari opportunità: "È fondamentale diffondere consapevolezza nelle giovani generazioni sulle questioni internazionali, ma altrettanto importante è rispettare l'autonomia dei ragazzi e delle ragazze. Rifiutiamo ogni strumentalizzazione di minori, nel pieno rispetto della loro integrità fisica e della libertà di azione. Che le giovani ragazze siano indipendenti e libere di conoscere e appoggiare la battaglia delle sorelle iraniane senza forzature o umiliazioni inaccettabili".

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