Omicidio Fregene, Giada Crescenzi si difende: “Litigammo solo per un barattolo di Nutella”

Alle sue avvocate Giada Crescenzi, in carcere a Civitavecchia con l'accusa di aver ucciso sua suocera a Fregene, ha raccontato di avere avuto soltanto una lite con Stefania Camboni. Ha riferito di aver litigato "per un barattolo grande di Nutella comprato dalla coppia", comprato da loro, ma utilizzato anche dalla 58enne. Una questione, l'unica, che secondo Crescenzi avrebbe causato un attrito tra le due donne.
La convivenza forzata tra Giada Crescenzi e Stefania Camboni
Eppure, hanno ricostruito gli inquirenti, la convivenza era in pratica obbligata. Stefania Camboni e suo figlio non si parlavano da un anno. Addirittura lei in un'occasione, ha riferito l'uomo, ha tentato anche di aggredirlo e proprio questo episodio aveva determinato l'allontanamento dalla villetta di Fregene. Con l'altro figlio i rapporti erano ancora peggiori: da anni, infatti, non avevano contatti a causa di una relazione con un uomo iniziata da Camboni dopo la morte del marito. La donna, secondo Francesco Violoni, aveva problemi di salute mentali e assumeva psicofarmaci. Agli inquirenti ha parlato anche di un velato sentimento di gelosia fra le due donne, la madre e la compagna.
Il possibile movente dell'omicidio di Fregene
Probabilmente il ritorno alla villetta di Fregene e la convivenza forzata non si sarebbero mai verificate se Violoni e Crescenzi non avessero avuto un improvviso problema legato al loro affitto. Per questo Giada e Francesco hanno avuto la necessità improvvisa di trovare un alloggio e così si sono rivolti alla madre di lui. Hanno negato astio e tensioni, ma per esempio Crecenzi stessa ha parlato di problemi psichiatrici della suocera che si stavano riaffacciando. Non solo: agli inquirenti ha detto anche che nell'ultimo anno e mezzo Stefania Camboni si era "fatta nemica mezza Fregene, andando in giro a chiedere soldi e minacciare gente".
Se le prove sulla colpevolezza di Giada Crescenzi appaiono solide agli inquirenti, per il momento nulla riguardo al movente è confermato o accertato. Non è chiaro, in altre parole, se a determinare l'omicidio siano stati i rapporti tra le due donne. Certamente le premesse legate alla convivenza forzata aggiungono elementi per ipotizzare la fondatezza di questa pista.