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Rendere illegale la povertà. In dieci mosse

Dal gruppo Abele – Libera la campagna “Miseria ladra” per “rendere illegale la povertà”. Con 10 provvedimenti di buonsenso.
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Nel giorno in cui la legge di stabilità approda finalmente al Senato e mentre infuria la polemica sulle critiche dei sindacati che non vedono "alcun segnale di equità" nei provvedimenti impostati dal Governo Monti (dopo una lunga e faticosa discussione tra le diverse anime della maggioranza che lo sostengono), è interessante riportare una riflessione (e alcune proposte) sul problema della povertà e sui concreti effetti della crisi economica nel tessuto sociale del nostro paese.

A fornire un interessante spunto di discussione è Giuseppe De Marzo del gruppo Abele – Libera che su Micromega analizza la "questione povertà" e racconta dell'iniziativa "Miseria Ladra" che immagina dieci punti concreti per "invertire la rotta e unire gli sforzi di tutti e tutte per rendere illegale la povertà". Si parte da una considerazione dirimente: "In Italia sono 9 milioni e 563 mila le persone in condizioni di povertà relativa, cioè costrette a vivere con meno di 506 euro al mese. Rappresentano il 15,8% della popolazione, rispetto al 13,8% del 2011. A questi dobbiamo aggiungere 4 milioni e 814 mila persone che si trovano addirittura in povertà assoluta, nell’indigenza. Parliamo del 7,9% degli italiani, rispetto al 5,2% dell’anno precedente".

In tale contesto, peggiora non solo la "percezione della crisi", ma anche la fiducia dei cittadini nel futuro. E mentre "intere regioni del paese rischiano di vedere distrutta la vera ricchezza di cui dispongono, il patrimonio indisponibile che dovremo garantire alle prossime generazioni affinché possa essere soddisfatto il diritto allo sviluppo della personalità umana come prevede il nostro contratto sociale"; allo stesso tempo cresce la forza contrattuale dei poteri criminali che riescono a gestire le "ricchezze residue" e a "violentare continuamente la nostra terra".

Bisogna agire subito, anche considerando il dramma della disoccupazione, con il 40% di giovani senza lavoro e oltre 4 milioni di precari. E farlo cominciando da qualche punto sostanziale, come le 10 proposte avanzate dalla campagna Miseria Ladra:

  1. ricostituzione del fondo sociale e per la non autosufficienza, completamente azzerati;
  2. moratoria dei crediti di equitalia e bancari per chi è in difficoltà;
  3. subito i pagamenti per chi fornisce servizi, beni e prestazioni;
  4. agricoltura sociale, riconversione ecologica delle attività produttive attraverso i tagli alle spese militari, alle grandi inutili opere e abolendo i CIE;
  5. sospendere gli sfratti esecutivi;
  6. destinare il patrimonio immobiliare sfitto e quello requisito alla criminalità per usi sociali ed abitativi;
  7. riconoscere la residenza ai senza fissa dimora per garantirgli l’accesso al servizio sociosanitario;
  8. reddito minimo di cittadinanza;
  9. difesa dei beni comuni e ripubblicizzazione dei servizi basici essenziali;
  10. rinegoziazione del debito.
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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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