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Raphael Rossi, cento giorni dopo. Un primo bilancio sull’emergenza rifiuti di Napoli [INTERVISTA]

Il presidente di A.s.i.a. ai microfoni di fanpage.it fa il bilancio dei primi tre mesi a capo della municipalizzata napoletana: raccolta differenziata, navi dei rifuti e bonfiche delle discariche. Ma è ancora presto per sciogliere il nodo dell’emergenza rifiuti.
A cura di Alessio Viscardi
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Raphael Rossi, cento giorni dopo. Un primo bilancio sull'emergenza rifiuti di Napoli

Il bilancio sui primi cento giorni dell'amministrazione di Luigi De Magistris a Napoli non può che partire dal cardine su cui hanno ruotato tutti i problemi della città negli ultimi venti anni: l'emergenza rifiuti. Per farlo, abbiamo raggiunto l'uomo che il sindaco-pm ha voluto a capo dell'A.s.i.a – la società municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti in città: Raphael Rossi.

Raphael Rossi, cento giorni contro l'emergenza rifiuti

Il presidente di A.s.i.a. ai microfoni di fanpage.it fa il bilancio dei primi tre mesi a capo della municipalizzata napoletana: raccolta differenziata, navi dei rifuti e bonfiche delle discariche. Ma è ancora presto per sciogliere il nodo dell'emergenza rifiuti

Nella nostra precedente intervista a Raphael Rossi, il presidente di A.s.i.a. ci aveva illustrato l'estensione della raccolta differenziata a Napoli e invitati a tornare a fine settembre per discutere dei risultati. A essere sinceri, dopo l'azzeramente delle giacenze di rifiuti in città raggiunto a Ferragosto, il porta a porta e le navi di rifiuti per l'Olanda non sono partiti. Quindi eravamo particolarmente curiosi di chiedere spiegazioni su questo impasse.

Abbiamo incontrato Raphael Rossi mentre era intento a incontrare i cittadini attivi di CleaNap e Friarielli Ribelli, durante un loro attacco di pulizia della città. Ci ha parlato di un bilancio positivo, nonostante le numerose criticità trovate all'indomani della sua nomina: una città sommersa da 2500 tonnellate di rifiuti, una società piena di debiti e con le casse vuote, una forte sfiducia nella popolazione con una raccolta differenziata crollata sotto il 16%. "Abbiamo rimesso in moto la macchina e raggiunto alcuni obiettivi strategici, come l'estensione del porta a porta a Scampia" afferma Rossi.

Raccolta Differenziata a Napoli?

Il presidente Raphael Rossi nega di aver dato come tempo 3 mesi per l'estensione del porta a porta a 330 mila abitanti, ma un video di fanpage.it lo smentisce

Gli ricordiamo che, in realtà, si era detto che a settembre la raccolta differenziata avrebbe dovuto raggiungere una copertura di 325 mila abitanti: "Né io, né Asia ha mai detto che l'obiettivo sarebbe stato raggiunto entro settembre. D'altronde, se l'amministrazione Iervolino ci ha messo cinque anni per raggiungerne 100 mila…". In realtà, in luglio ai microfoni di fanpage.it il presidente Rossi aveva dichiarato: "Lo sviluppo della raccolta differenziata nei prossimi tre mesi è su 330 mila abitanti" come dimostra il video sulla sinistra.

Il motivo del ritardo, spiega il presidente, è che si è scelto di non indire bandi di gare in estate – evitando le accuse di continuare le ferragostane tipiche delle precedenti amministrazioni per far vincere soltanto ditte amiche. Stesso motivo per cui ancora non sono partite le navi di rifiuti per l'estero: "Se nessuno l'ha mai fatto in trent'anni è perché si tratta di una cosa molto complicata" precisa Raphael Rossi. Contratti da stendere in tre lingue e lungaggini burocratiche necessarie perché sia fatto tutto con il maggior grado di legalità possibile.

Per quanto riguarda le 66 mini-discariche di rifiuti industriali e speciali rilevate sul territorio napoletano, il presidente Rossi afferma che le risorse di A.s.i.a. non bastano a bonificarle: "Non è possibile che noi impieghiamo tre giorni per ripulire la galleria delle Quattro Giornate e oggi la gente continua a scaricarci di tutto" si sfoga. Senza aumentare la Tarsu, l'azienda non è in grado di ripulire questi siti altamente inquinanti.

L'emergenza rifiuti è finita? A fare un giro per alcune periferie di Napoli e per zone poco centrali come la Doganella, sembrerebbe di no. Cumuli di spazzatura si sono riformati da quando il personale della Lavajet – la ditta che gestisce in sub-appalto la raccolta nel centro storico – hanno incrociato le braccia in protesta contro il mancato pagamento degli stipendi: "Io non parlerei di sciopero – precisa Rossi – Si tratta di interruzione di pubblico servizio effettuata senza alcun preavviso". Un sistema fragile come quello napoletano può essere messo in grave crisi anche da poche ore di protesta.

Ma la raccolta differenziata al 70% promessa da De Magistris in campagna elettorale? Ci sarà, ma soltanto nelle zone in cui verrà attivato il porta a porta. Insomma, è ancora presto per vedere dove condurrà la "rivoluzione".

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