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Processo Ruby, Berlusconi in Aula (DIRETTA)

Il funzionario di Polizia racconta la conversazione telefonica avuta con Berlusconi nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010. Iafrate: “Fu Ruby a dirmi di non essere la nipote di Mubarak”. In aula anche il Cavaliere.
A cura di Alfonso Biondi
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Silvio Berlusconi al Processo Ruby

17.20- Molti degli abiti utilizzati durante le presunte gare di burlesque sono dono di Gheddafi. Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi. Tali abiti sarebbero circa 60.

17.06- "Se non avessi avvisato la questura avrei mancato al mio dovere"- ha dichiarato Silvio Berlusconi, ribadendo di aver avuto informazioni circa la parentela tra la ragazza e il Presidente egiziano Mubarak.

16.58- Berlusconi torna su quanto affermato in precedenza: "Le gare di burlesque? Tornerei a farle". L'ex Presidente del Consiglio ha sottolineato di gradire uno spettacolo del genere, perché "meno estremo di quello che si vede in televisione e a teatro".

15.37- Nella sua testimonianza, il commissario Giorgia Iafrate ha dichiarato di aver agito "nell'interesse della minore". La Iafrate, nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, affidò Ruby a Nicole Minetti, non trattenendola quindi in questura come avrebbe voluto il pm dei minori Annamaria Fiorillo. Il commissario ha dichiarato che, considerati i suoi poteri di pubblico ufficiale, "di fronte alla scelta se lasciare la ragazza in Questura in condizioni non sicure o affidarla ad un consigliere regionale" ritenne giusto seguire quest'ultima possibilità. La Iafrate ha però precisato che il pm dei minori, che inizialmente aveva disposto che Ruby fosse mandata in comunità, aveva anche detto di valutare la via dell'affidamento della Minetti, dopo l'identificazione della giovane marocchina. Il pm Boccassini ha fatto notare che Ruby è stata portata via dalla Minetti alle 2-2.30; l'identificazione, invece, risulta essere avvenuta alle 4.

14.57- Dopo la pausa pranzo, il Cavaliere è tornato a sorpresa a Palazzo di giustizia.

13.59- Berlusconi ha lasciato il Palazzo di giustizia.

13.40- Berlusconi ha affermato che la giovane marocchina le raccontò di esser stata cacciata di casa perché s'era convertita alla religione cattolica. "Decidemmo di aiutarla per evitare che si prostituisse"- ha sottolineato l'ex Presidente del Consiglio.

13.35- Intanto "Processo Ruby" è al terzo posto tra le "Tendenze Italia" su Twitter.

13.28- Nella pausa dell'udienza, Berlusconi ha dichiarato di essere lì "per assistere alla sceneggiata". Il Cavaliere ha poi sottolineato che utilizzare soldi pubblici per un processo del genere rappresenta "uno scandalo".

13.21- "Io mi sono limitato a chiedere informazioni sull'identità della ragazza che mi era stata prospettata come la nipote di Mubarak". Così Berlusconi, a margine del processo, giustifica la telefonata fatta alla questura milanese nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010

13.16- Stuzzicato dai cronisti sui travestimenti delle ragazze nelle notti di Arcore, il Cavaliere ha sentenziato: "Erano gare di burlesque".

13.13- "Mantengo queste ragazze perchè hanno avuto la vita rovinata da questo processo". Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi in un intervallo del processo.

13.08- Ostuni s'è detto di essersi "convinto" dell'inesistenza del rapporto di parentela tra la ragazza e il Presidente egiziano, quando i suoi sottoposti, dopo accertamenti, gli riferirono che la ragazza non era egiziana e che il padre era un'agricoltore.

13.04- Dalle dichiarazioni di Pietro Ostuni emerge che l'affidamento di Ruby alla Minetti rappresentava l'unica possibilità, visto che in comunità non c'erano posti e che non "non si poteva trattenere una minore in questura per la notte". Il pm dei minori disse di indentificare la giovane marocchina per poi affidarla a qualcuno.

Silvio Berlusconi si trova a Palazzo di giustizia di Milano per assistere all'udienza del cosiddetto processo Ruby, procedimento che lo vede imputato per concussione e prostituzione minorile. Il Cavaliere, un po' a sorpresa, ha fatto la sua comparsa attorno alle 9.30. Per il suo arrivo c'è stato il solito (massiccio) dispiegamento di forze dell'ordine, che hanno bloccato una parte del primo piano del palazzo. Grande attesa per la testimonianza di Piero Ostuni, il funzionario di Polizia che, nella notte tra il 27 e 28 maggio di due anni fa, ricevette la telefonata incriminata dell'allora Presidente del Consiglio. In quella telefonata, Berlusconi chiese che la giovane marocchina  Karima El Mahroug, allora minorenne, venisse affidata al consigliere regionale Nicole Minetti. Nella giornata di oggi, poi, sono previste anche le testimonianze dell'ex questore di Milano Vincenzo Indolfi, di Giorgia Iafrate e di Ivo Morelli, altri poliziotti che sono stati impegnati nella faccenda.

"Fu Ruby a dirmi di non essere la nipote di Mubarak"- "Fu Ruby a dirmi di non essere la nipote di Mubarak ma che a volte si spacciava come tale". Sono queste le parole utilizzate da Giorgia Iafrate. Secondo la sua testimonianza, quindi, sarebbe stato chiaro fin da subito che tra la giovane marocchina e il Presidente egiziano non c'era alcun vincolo di parentela. "Non ci fu nemmeno bisogno di attivare il canale diplomatico"- ha aggiunto Iafrate.  Ostuni, invece, racconta della telefonata ricevuta nella notte tra il 27 e 28 maggio. Berlusconi gli disse che in questura c'era una ragazza "che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che sarebbe arrivata la consigliera Nicole Minetti a farsi carico dell'affidamento". Ecco perché disse a Iafrate di accelerare l'iter di rilascio della giovane marocchina. Ostuni ha poi rivelato che, quando fu chiaro che la ragazza non era la nipote del Presidente egiziano, non ci pensò proprio "a ricontattare Berlusconi o la Presidenza del Consiglio per far osservare che la circostanza non era vera". Karima fu affidata alla Minetti attorno alle 2, 2.30; la famiglia della ragazza, però, fu avvertita solamente alle 4 del 28 maggio.

Le accuse per Silvio Berlusconi- Nel cosiddetto processo Ruby, il Cavaliere risulta essere imputato per i reati di concussione e prostituzione minorile. Per quanto riguarda il primo reato, l'accusa fa riferimento alla famosa telefonata che il Cavaliere fece alla Questura milanese per chiedere il rilascio della giovane marocchina Karima el Mahroug, meglio nota come Ruby Rubacuori. La telefonata incriminata avvenne nella notte tra il 27 e 28 maggio del 2010. Il l secondo reato, invece, riguarda i presunti rapporti sessuali che Berlusconi avrebbe consumato con la ragazza quando questa era ancora minorenne.

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