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Processo Ruby, Cassazione conferma: Emilio Fede e Nicole Minetti condannati

Condanna definitiva per Emilio Fede e Nicole Minetti, nell’ambito del processo Ruby bis: l’accusa era di favoreggiamento della prostituzione. La Cassazione ha dichiarato dunque inammissibili i ricorsi dei due imputati contro la sentenza d’appello bis pronunciata dai giudici milanesi il 7 maggio scorso.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e 7 mesi di reclusione per l'ex direttore del Tg4 Emilio Fede e a 2 anni e 10 mesi per l'ex consigliera lombarda Nicole Minetti nel processo Ruby bis, che ruota attorno all'accusa di favoreggiamento della prostituzione per le serate nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore. Per l'ex direttore l'accusa è di tentata induzione e favoreggiamento della prostituzione, mentre per Minetti è di favoreggiamento della prostituzione. La quarta sezione penale della Cassazione ha dichiarato dunque inammissibili i ricorsi dei due imputati contro la sentenza d'appello bis pronunciata dai giudici milanesi il 7 maggio dello scorso anno.

In primo grado, nel luglio 2013, il tribunale di Milano aveva condannato a 7 anni Emilio Fede e Lele Mora, e a 5 anni Nicole Minetti. Le condanne erano state ridotte in appello, quando, il 13 novembre 2014, vennero inflitti sei anni e un mese di carcere a Mora, tre anni a Minetti e quattro anni e dieci mesi a Fede. Lele Mora non ha impugnato la sentenza di condanna, che quindi, è passata in giudicato. Fede e Minetti, invece, nel 2015 presentarono ricorso in Cassazione e la Suprema Corte, rilevando alcune lacune motivazionali, annullò la sentenza d'appello disponendo un nuovo processo. La Corte d'appello di Milano, in sede di rinvio, assolvendo i due imputati da alcuni episodi di reato che erano stati loro contestati, diminuì le pene a 4 anni e 7 mesi per Fede e a 2 anni e 10 mesi per Minetti. Ora i giudici del Palazzaccio hanno emesso un verdetto definitivo.

Secondo quanto si apprende Fede dovrebbe scontare la prima parte della pena, alcuni mesi in detenzione domiciliare, e non in carcere, per poi poter chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali. Il problema per l'ex direttore del Tg4 è che la pena supera i 4 anni e, dunque, la Procura generale deve emettere un ordine di carcerazione. Ma l'ordine può essere sospeso dagli stessi magistrati, dando 30 giorni di tempo alla difesa di Fede per chiedere la detenzione domiciliare, trattandosi di un ultrasettantenne (ha 87 anni). Il favoreggiamento della prostituzione non è un reato incompatibile con questo genere di istanza, anche se la stessa sospensione non è automatica e decide la Procura generale. Quando la pena rimanente sarà di 4 anni Fede potrà chiedere l'affidamento. Nicole Minetti, vista la condanna più lieve, potrà da subito chiedere l'affidamento in prova.

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