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Prato, strage nella fabbrica cinese. Rossi: “Sotto la soglia dei diritti umani”

È drammatico il bilancio di un incendio divampato in una azienda tessile a Prato: sette le vittime, due i feriti gravi. Ancora non è chiaro come si siano sviluppate le fiamme. Ora ci si interroga, tra tanta rabbia e polemiche, sul perché di tale tragedia.
A cura di Susanna Picone
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Sette persone (ma il bilancio resta provvisorio) sono morte a Prato, mentre si trovavano nella fabbrica tessile in cui lavoravano. Sono morte a causa di un incendio che ieri mattina ha distrutto una azienda gestita da cinesi che si trova nella zona Macrolotto. Le vittime erano incastrate sotto i detriti del tetto distrutto dal rogo. Una di loro, si è appreso in serata, aveva tentato di mettersi in salvo rompendo il vetro di una finestra del capannone ma ha trovato delle sbarre di ferro a bloccare la via di fuga. Il suo corpo è stato rinvenuto con un braccio fuori dalla finestra. Delle sette vittime, cinque sono uomini di cittadinanza cinese. Delle altre due non è stato ancora possibile identificare il sesso. Tre persone sono state ricoverate in ospedale, in particolare due di loro sono più gravi. Secondo quanto ricostruito nel corso delle ore al momento dell’incendio nella fabbrica, usata anche come dormitorio, c’erano una decina di persone. A dare l’allarme è stato un ex carabiniere che si trovava a passare in quella zona e che ha visto una colonna di fumo provenire dal capannone.  Ha raccontato di aver visto il fumo e di essere intervenuto con un estintore, aiutando un cinese che lo stava già facendo: “Era stremato, anche per il freddo, e io continuavo a sentire le urla dei cinesi dall’interno”.

Il governatore Rossi: “Questa tragedia l’abbiamo sulla coscienza tutti” – Ancora non è chiaro come si sia sviluppato l’incendio, non è escluso che per riscaldare il locale ci fosse una stufa elettrica o che le fiamme possano essere state provocate da una sigaretta spenta male. Il sostituto procuratore Lorenzo Gestri, dopo aver acquisito le relazioni e gli atti dell’inchiesta da parte degli operatori di polizia e Vigili del Fuoco, iscriverà l’ipotesi di reato e gli eventuali indagati. Quel che emerge drammaticamente da questa tragedia sono le condizioni in cui vive un numero imprecisato di cinesi a Prato. Ne ha parlato, tra gli altri, il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge: “Il mio pensiero è per la tragedia di Prato. Grave la violazione della dignità umana dei lavoratori”, così il ministro in un tweet. E un atto d’accusa è arrivato anche da parte del governatore della Toscana Enrico Rossi: “Questa tragedia l’abbiamo sulla coscienza tutti. Occorre andare più a fondo nella denuncia della più grande concentrazione di lavoro nero in Italia. Siamo sotto la soglia dei diritti umani”, ha affermato. Per Matteo Salvini, della Lega Nord, si tratta della “cronaca di una morte annunciata”: “Perché si vuole continuare a chiudere gli occhi su quello che accade dietro ai cancelli di fabbriche e laboratori gestiti da extracomunitari?”, si chiede il vicesegretario federale della Lega.

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