“Porteremo Israele alla Corte Penale dell’Aia”
A 48 ore dall'esito delle ultime elezioni in Israele che hanno visto la vittoria risicata di Benyamin Netanyahu, arriva la notizia che il ministro degli esteri palestinese Riad Malki avrebbe minacciato di denunciare alla corte penale dell'Aia il continuo proliferare di colonie israeliane vicino Gerusalemme. "Non abbiamo intenzione di tollerare ancora questa situazione – ha dichiarato Malki -. Aspetteremo l'insediamento del nuovo governo, dal quale ci attendiamo un deciso cambio di rotta". Di fatto, dopo il riconoscimento da parte dell'Onu della Palestina come "Stato non Membro" lo scorso novembre (stesso status della Città del Vaticano e della Svizzera) le rivendicazioni del popolo palestinese hanno oggi un valore politico ben più ampio, anche perché tutti gli insediamenti israeliani in Cisgiordania sono di fatto illegali.
La vittoria di Benyamin Netanyahu è stata conquistata sul filo con una striminzita maggioranza, che potrebbe essere rafforzata dall'alleanza con il centrista Yair Lapid, che in campagna elettorale ha più volte dichiarato la necessità di riaprire i colloqui di pace con il popolo palestinese.
Ma intanto un'altra grave notizia scuote la Cisgiordania: ad Hebron una ragazza palestinese è stata uccisa ed altri due sono rimasti feriti da soldati israeliani. Il fatto è avvenuto nei pressi del campo profughi di al-’Aroub. In seguito all’incidente, violenti scontri sono scoppiati nella zona. E a Gaza la situazione continua ad essere molto grave. L’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi ha affermato che l’incidenza dei traumi psicologici e gli stress post traumatici sono più che raddoppiati dopo i bombardamenti dello scorso novembre.
