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Voto negli uffici postali ed election pass: le proposte del governo per combattere l’astensione

La commissione sull’astensionismo istituita dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha lanciato alcune proposte per garantire una più ampia partecipazione al voto.
A cura di Redazione
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di Marco Billeci e Annalisa Cangemi

In vista delle amministrative di giugno e delle politiche si continua a ragionare sull'opportunità di introdurre in Italia il voto anticipato come antidoto al forte astensionismo, fenomeno che progressivamente si è accentuato negli anni anche per la presenza di molti fuori sede, che in Italia sarebbero circa 4,9 milioni (10%), considerando gli elettori che lavorano o studiano lontano dalla loro residenza.

Fra le proposte per arginare il problema, e garantire una maggiore partecipazione dei cittadini, c'è quella di autorizzare il voto nei giorni precedenti all'election day in qualunque parte d'Italia, in uffici postali o comunali con apposite cabine elettorali. L'idea è stata lanciata in occasione della presentazione del libro bianco "Per la partecipazione dei cittadini. Come ridurre l'astensionismo e favorire il voto", iniziativa della commissione sull'astensionismo istituita dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, coordinata da Franco Bassanini.

"La partecipazione al voto sì ridotta sempre nel corso del tempo: siamo passati dal 94 percento nel dopoguerra al 72 delle ultime politiche", ha spiegato D'Incà durante la conferenza stampa. La commissione ha identificato tre tipologie principali di astensionismo: quello di protesta, quello per indifferenza e quello involontario. Quest'ultimo gruppo – che comprende oltre agli elettori fuori sede, anche gli anziani e le persone con gravi difficoltà motorie – si stima comprenda circa otto milioni e mezzo di persone ed è quello su cui si concentrano le proposte del libro bianco.

Anche per permettere il voto anticipato presidiato presso strutture autorizzate, viene suggerito di introdurre il certificato elettorale digitale (election pass), in sostituzione delle tessere elettorali cartacee, sfruttando la tecnologia largamente sperimentata con il Green pass. L’election pass potrà essere scaricato sul proprio smartphone o stampato, e sarà verificato in tempo reale al seggio attraverso un'apposita app: i cittadini non dovranno più preoccuparsi dello smarrimento della loro tessera elettorale, né di rinnovarla una volta esaurita. Votando prima del giorno delle elezioni la scheda a quel punto verrebbe inserita in apposita busta e spedita al seggio fisico di riferimento.

Un'altra proposta per combattere l'astensionismo è quella di consentire il voto, nel giorno delle elezioni, in seggi diversi dal proprio, purché collocati nella stessa circoscrizione o collegio elettorale. Questo darebbe possibilità ad anziani e disabili, per esempio, di recarsi a votare in seggi privi delle barriere architettoniche.

D'Incà ha spiegato anche che la commissione non ha trovato una correlazione diretta tra il tipo di legge elettorale e la partecipazione al voto, ma ha aggiunto che a suo giudizio "un cambiamento verso il proporzionale potrebbe essere di giovamento". Il ministro ha poi aggiunto che  l'astensionismo "è il sintomo di una malattia della non partecipazione alla vita pubblica del nostro paese, la vita pubblica la si fa attraverso il voto per quanto riguarda le democrazia moderne, e questa malattia porta a un degrado e depauperamento della democrazia del paese, e sappiano quanto sia importante il valore della democrazia". 

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