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Università, Manfredi: “Studenti resteranno nelle proprie Regioni, soprattutto i neo immatricolati”

Secondo il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi quest’anno nonostante la pandemia non c’è stato un calo di immatricolazioni, ma la mobilità degli studenti è cambiata: “Alcuni giovani che prima cambiavano regione ora tentano di restare di più nella regione di appartenenza. Vale soprattutto per i neo-immatricolati”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La pandemia in corso ha un effetto diretto anche sulla mobilità degli studenti sul territorio nazionale. Il ministro dell'Università e della ricerca Gaetano Manfredi ha spiegato che quest'anno gli studenti resteranno nella propria Regione. A differenza di prima del Covid-19, adesso i ragazzi cercano di restare il più possibile vicino casa. "Alcuni giovani che prima cambiavano regione ora tentano di restare di più nella regione di appartenenza. Vale soprattutto per i neo-immatricolati". Lo ha detto in un'intervista a "24 Mattino" su Radio24.

"Abbiamo per esempio un aumento delle immatricolazioni tra il 5 e il 10% nel Mezzogiorno", ha spiegato ancora il ministro. "Una scelta significativa dei giovani che restano, ad esempio, in Sicilia e in Puglia", ha aggiunto. Il ministro ha poi spiegato che nonostante i timori per un crollo delle iscrizioni, come si è avuto con la crisi del 2008, il numero degli iscritti è rimasto sostanzialmente invariato: "Eravamo estremamente preoccupati che ci fosse una significativa riduzione delle iscrizioni. Abbiamo segnali di una forte scelta da parte dei giovani per l'università. È un segnale importante perché significa che c'è un investimento sul futuro e che le politiche messe in campo come governo evidentemente sono state efficaci e stanno dando risposte importanti".

"Alcuni Atenei hanno già aperto, altri aprono lunedì". Per il nuovo anno ci sarà un sistema misto, con lezioni a distanza e in presenza: "Una parte degli studenti seguiranno prevalentemente o completamente in presenza – ha spiegato -, essenzialmente le matricole perché abbiamo privilegiato i più giovani che hanno necessità di essere inquadrati rispetto al percorso universitario. Gli altri ragazzi invece ruoteranno, lasciando libertà agli studenti di poter scegliere, anche con app di prenotazione. Sarà garantita sia la formazione in presenza sia la formazione a distanza, in maniera tale da avere la massima flessibilità possibile".

"Ho presentato un progetto molto organico di investimento", ha aggiunto il ministro rispondendo a una domanda sul Recovery fund. "Abbiamo bisogno – ha continuato – di investimenti importanti sulla ricerca. Abbiamo visto quanto significa avere una ricerca di qualità. Dobbiamo investire in educazione, formazione, ricerca e abbiamo la necessita' di dare segnali importanti perché solo così possiamo ripartire".

Sull'ipotesi di una sua candidatura a Napoli, Manfredi ha aggiunto: "No, non mi sono mai candidato. Il mio lavoro è per università, ricerca e giovani e mi auguro di poterlo continuare a fare mettendo al servizio del paese le mie competenze".

"Siamo in un periodo di campagna e propaganda elettorale", ha detto rispondendo alle critiche del leader della Lega Matteo Salvini secondo cui il ministro sarebbe un "fantasma": "Abbiamo lavorato tantissimo e i risultati si vedono. Credo che il senatore Salvini non sia ben informato di quello che succede nelle università italiane e nel mondo della ricerca. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto. È il momento dei fatti. Dobbiamo fare meno parole e più fatti".

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