Ue rinvia misure contro Israele per le violazioni a Gaza: tra i Paesi contrari anche l’Italia

L'Unione europea ha deciso di non sospendere l'accordo di Associazione Ue-Israele a seguito delle violazioni del diritto internazionale da parte di Netanyahu nella Striscia di Gaza: nel consiglio Affari Esteri che si è svolto oggi a Bruxelles, non è passata la proposta dell'Alta rappresentante per la politica estera Kaja Kallas di adottare – tutto o in parte – un documento contenente dieci opzioni per delle azioni contro Israele, a partire proprio dalla sospensione dell'accordo di Associazione stesso.
Nessuna delle opzioni – tra cui la sospensione dei pilastri commerciali e/o di ricerca preferenziali, un embargo sulle armi, sanzioni dirette contro i ministri israeliani, la sospensione del regime di viaggi senza visto per i cittadini israeliani nell'Unione europea e il divieto di commercio con gli insediamenti israeliani – ha ottenuto il sostegno necessario dei ministri degli Esteri, e cioè l'unanimità. Tra i Paesi contrari, c'è anche l'Italia. Alcuni ministri, come la slovena Tanja Fajon, invece hanno espresso frustrazione per la mancanza di azioni concrete contro Israele. Prima dell'incontro di oggi il ministro degli Esteri spagnolo Jose Manuel Albares aveva dichiarato che il suo Paese avrebbe spinto per la sospensione dell'accordo di Associazione Ue-Israele.
A conclusione del Consiglio Affari esteri, l'estone Kallas si è limitata a sottolineare che l'Ue "continuerà a monitorare la situazione dell'aiuto umanitario ogni due settimane", e che "Israele deve compiere passi più concreti per migliorare la situazione umanitaria sul campo", aggiungendo che l'obiettivo "non è punire Israele, ma migliorare la situazione a Gaza".
Lasciando Bruxelles, dove ha partecipato alla riunione ministeriale Ue-Paesi del Mediterraneo meridionale per rafforzare la cooperazione, il ministro degli Affari esteri israeliano Gideon Sa'ar ai giornalisti si era detto "certo" che i 27 ministri degli Esteri non avrebbero sospeso l'Accordo.
Kallas ha proposto le 10 opzioni di azione, dopo che dal documento di revisione dell'Accordo stesso è emerso che Israele viola l'articolo 2, che lega il funzionamento dell'intesa al rispetto dei diritti umani, per via del blocco all'ingresso agli aiuti umanitari per i civili imposto a Gaza dal 2 marzo, e per le violenze denunciate nei punti di distribuzione degli aiuti gestiti da un'impresa privata con cui Israele, da fine maggio, ha estromesso la rete delle Nazioni Unite. Ad oggi, secondo le Nazioni Unite sono oltre 800 i palestinesi uccisi in prossimità di questi centri privati.
A questo si aggiungo i raid quotidiani contro Gaza, l'ultimo dei quali oggi contro il campo profughi di Shati, in cui sono morti tre bambini. Appena due giorni fa l'esercito israeliano ha detto di aver commesso "un errore tecnico" vicino a un punto di distribuzione dell'acqua potabile nel campo profughi di Nuseirat, uccidendo 10 persone, tra cui 6 bambini. Lo stesso esercito israeliano ha poi spiegato che l'obiettivo era un combattente di Hamas, e ha annunciato l'apertura di un'inchiesta da parte delle autorità militari.
Il bilancio delle vittime palestinesi da ottobre 2023 ha superato quota 58mila e quasi 140mila feriti. A maggio, l'Unicef ha denunciato che oltre 50mila minori sono stati uccisi, feriti o mutilati nei raid. Accusata più volte da vari eurodeputati di non aver adottato sanzioni contro lo Stato di Israele come avvenuto contro la Russia per la guerra in Ucraina, Kallas in queste ultime settimane si è difesa ribadendo che le sue dichiarazioni pubbliche "rispecchiano la posizione dei 27 Stati membri", e non le sue personali posizioni.
Eurodeputati Pd attaccano: "Vergognoso non sospendere accordo Ue-Israele"
Gli eurodeputati del Pd hanno duramente condannato la scelta del Consiglio di non sospendere l'accordo di Associazione Ue-Israele. Secondo Cecilia Strada, si tratta di un "nuovo, vergognoso atto di complicità con il governo di Netanyahu".
"Non si capisce come l'accordo possa essere ancora in piedi, visto che all'articolo 2 prevede il rispetto dei diritti umani: per il Consiglio massacrare, affamare, umiliare, deportare, commettere quelli che sono definiti dalla Convenzione del '48 come ‘atti di genocidio' vuole dire rispettare i diritti umani? L'Alta rappresentante Kallas ha dichiarato oggi che monitoreranno la situazione dell'aiuto umanitario ‘ogni due settimane', quante altre centinaia di uomini, donne e bambini palestinesi saranno morti in due settimane?", si chiede Strada.
"La posizione delle istituzioni europee – e dei governi che frenano le iniziative in questo senso del Consiglio, a partire dal governo Meloni – è andata molto oltre l'indifferenza, ormai è evidente che si tratti di complicità", conclude l'eurodeputata Pd. Anche Sandro Ruotolo, accusa l'Ue di "tacere anche davanti a Netanyahu, tollerando crimini di guerra, assedi e deportazioni".
"L'Europa è sempre stata considerata la culla della civiltà. Oggi lo è sempre meno. E in Italia? Giorgia Meloni, impegnata a coltivare l'amicizia con Donald Trump, resta in silenzio. Davanti ai crimini di guerra, alla fame usata come arma, agli aiuti umanitari bloccati, non prende posizione e non agisce. Un silenzio che – sottolinea Ruotolo – non è neutralità: è complicità". Secondo Brando Benifei, "l'Europa in una posizione di colpevole e ingiustificabile stallo politico. Sono ormai evidenti le sistematiche e ripetute violazioni dell'articolo 2 dell'accordo da parte del governo israeliano e l'Unione Europea ha il dovere di prendere atto della situazione catastrofica a Gaza, del genocidio in corso e delle diverse atrocità compiute dal governo di Netanyahu, che deve essere sanzionato dall'Ue per le violazioni del diritto internazionale e umanitario".