Tassa sull’oro da investimento in Manovra, ipotesi di un’aliquota ridotta al 12,5%: come funzionerebbe

Tra le ipotesi allo studio per trovare nuove risorse per la legge di Bilancio spunta una detassazione sulle plusvalenze dell'oro investito. L'obiettivo della misura è far emergere capitali, grazie a una tassazione ridotta rispetto a quella attuale sulle plusvalenze derivanti dagli investimenti nel metallo prezioso, per sostituire l'imposta sui dividendi.
I partiti stanno definendo in queste ore il pacchetto di emendamenti alla manovra 2026, che dovranno essere depositati in commissione Bilancio al Senato entro domani alle 10. Per conoscere poi gli emendamenti ‘segnalati', cioè quelli considerati prioritari, bisognerà attendere martedì. La tabella di marcia è già tracciata: si punta al voto in commissione al Senato dal 3 dicembre per poi portare il testo in Aula a Palazzo Madama il 15 dicembre e arrivare all'approvazione definitiva alla Camera prima di Natale.
Cosa cambierebbe con la nuova tassa sull'oro: l'emendamento in Manovra
Per quanto riguarda la tassa sull'oro, si pensa all'introduzione di un'aliquota agevolata del 12,5%, al posto della tassazione attuale al 26% sulle plusvalenze, per chi decida, entro il 30 giugno 2026, di rivalutare l'oro da investimento in proprio possesso (lingotti, placchette o monete). Si tratta di una proposta parlamentare, di cui si era discusso già all'inizio di novembre, anticipata da MF-Milano Finanza. La misura potrebbe far recuperare allo Stato circa 2 miliardi di euro. Secondo i calcoli infattu, in caso di adesione del 10% dei proprietari di oro da investimento (che vale 133-166 miliardi) nelle casse pubbliche entrerebbero tra 1,67 e 2,08 miliardi. L'obiettivo della misura, si legge nel documento, è "facilitare l'emersione e la circolazione di oro fisico da investimento, garantendo al tempo stesso un incremento del gettito". L'emendamento, scrive il Corriere, è stato proposto da Giulio Centemero (Lega) e Maurizio Casasco (Forza Italia).
Gli altri emendamenti alla manovra in arrivo
Tra gli emendamenti della maggioranza, come anticipato, c'è la proposta della Lega di allargare la rottamazione quinquies agli accertamenti in corso. Si parla anche di una ‘mini-tassa' sui piccoli pacchi extra-Ue, una sorta di prelievo sulle spedizioni provenienti da Paesi extraeuropei di valore inferiore ai 150 euro, per contrastare l'invasione dell'ultra fast fashion cinese.
Sul fronte lavoro, potrebbe arrivare, come scrive Adnkronos, la proposta di rifinanziamento del fondo per la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa con uno stanziamento di 49 milioni nel 2026, arrivando così un totale di 70 milioni. Forza Italia chiederà la cancellazione di alcune delle norme più contestate dalle associazioni di categoria: il rialzo al 26% della tassa sugli affitti brevi; l'aumento al 24% della tassa sui dividendi per le società con partecipazioni inferiori al 10%.
Tutte le modifiche andranno effettuate a saldi invariati, cioè senza intervenire sul valore complessivo della manovra, da 18,7 miliardi di euro.