Tajani si dichiara “amico” di Israele ma chiede a Netanyahu di fermarsi: “Inaccettabile espulsione palestinesi”

Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha tenuto questa mattina un'informativa urgente alla Camera dei Deputati sulla situazione nella Striscia di Gaza. L'intervento è stato preceduto da un minuto di silenzio, da lui stesso richiesto, in memoria delle vittime israeliane e palestinesi del conflitto in corso.
"La popolazione della Striscia sta pagando da troppo tempo un prezzo altissimo. Pagano, come ha sottolineato Papa Leone XIV, i bambini, gli anziani, le persone malate. Questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le coscienze. La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili", ha esordito così Tajani, sottolineando l'urgenza di "porre immediatamente fine all'escalation in atto" nella regione. Ha ribadito la "legittimità della reazione israeliana a seguito dell'attacco terroristico subito il 7 ottobre", ma ha anche espresso "forte preoccupazione per le modalità" assunte dalla risposta militare di Tel Aviv: "La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, ha detto, sta purtroppo assumendo forme drammatiche e inaccettabili, che chiediamo ad Israele di fermare immediatamente". Nel suo intervento, il ministro ha chiesto la cessazione dei bombardamenti, la ripresa urgente degli aiuti umanitari e il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario. Ha poi rivolto un appello a Hamas affinché liberi tutti gli ostaggi ancora detenuti: "Hanno il diritto di tornare a casa" e ha sottolineato che l‘espulsione dei palestinesi da Gaza non è, e non sarà mai, una soluzione accettabile: "Per questo sosteniamo con convinzione il piano arabo sostenuto dall'Egitto, che è incompatibile con ogni ipotesi di sfollamento". Tajani ha poi ha aggiunto: "Sono stato il primo ministro degli Esteri a recarsi sul posto dopo l'attacco di Hamas per manifestare solidarietà e vicinanza alle vittime della follia terroristica, invitando altresì il Governo a una reazione proporzionata. Da amico di Israele dico allo stesso tempo che è fondamentale porre subito fine all'escalation e all'emergenza umanitaria nella Striscia".
"Il dialogo resta la via maestra. A quanti vorrebbero isolare Israele, ad esempio richiamando l'Ambasciatore, voglio chiedere direttamente: quale soluzione pacifica e negoziata è mai stata raggiunta senza lasciare la porta aperta al dialogo?. È essenziale mantenere aperto ogni canale con le Autorità israeliane, incluso quello dell'Accordo di Associazione con l'Unione Europea: è un formato che in questi mesi si è rivelato prezioso, permettendoci di affrontare, in modo franco e diretto, e appunto, anche critico, questioni di grande rilevanza politica, economica e di sicurezza. Per questo abbiamo deciso, insieme alla Germania e ad altri 9 Stati membri dell'Unione, di non recidere questo canale di dialogo", ha proseguito Tajani.
Tajani: "Italia si impegna per soluzione politica e diplomatica"
Tajani ha poi ribadito l'impegno dell'Italia per una soluzione politica del conflitto, attraverso la diplomazia e il dialogo internazionale e ha aggiunto che chi dice "che il governo sta ignorando la crisi di Gaza offende la verità, e le tante persone che hanno offerto il proprio sostegno senza facili strumentalizzazioni: ne è un esempio il piano Food for Gaza, che ha il pieno sostegno di Israele e dell'Anp". Da marzo dello scorso anno, ha poi detto Tajani, "abbiamo fatto arrivare nella Striscia oltre 110 tonnellate di aiuti alimentari, sanitari e beni di prima necessità. Abbiamo voluto realizzarla da subito con il Programma Alimentare Mondiale e la Croce Rossa Internazionale, istituzioni autorevoli e imparziali, che godono della fiducia di entrambe le Parti, che abbiamo coinvolto sin dal primo momento nell’iniziativa. Food for Gaza ha infatti il pieno sostegno di Israele e dell'Autorità nazionale palestinese. Il Ministro degli Esteri israeliano Sa'ar e il Primo Ministro palestinese Mustafa l’hanno indicata più volte come un modello da seguire. È stata elogiata dall’Unione Europea e dal G7".
Tajani "Il governo non ha mai abbassato la guardia su comportamenti di Israele"
"Il governo", ha proseguito il Ministro degli Esteri, "non ha mai abbassato la guardia sui comportamenti del governo israeliano che abbiamo ritenuto meritevoli di censura. Penso a quando l'esercito israeliano è arrivato a sparare anche dentro la parrocchia cattolica di Gaza, a dicembre 2023. Lo abbiamo detto subito con forza: non era lì che si nascondevano i terroristi di Hamas. O quando abbiamo condannato l'attacco contro gli operatori umanitari di World Central Kitchen di aprile dello scorso anno, o le operazioni militari che hanno reso complicatissima anche la campagna per la vaccinazione dei bambini contro la poliomielite, in cui anche l'Italia è stata in prima fila a sostegno dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Chi dice che il governo sta ignorando la crisi di Gaza, offende la verità", ha affermato, "ma soprattutto offende i tanti italiani che in un'azione di sistema coordinata dal Governo che non ha eguali tra i nostri Partner, hanno offerto il proprio contributo concreto a favore della popolazione palestinese". E poi ha aggiunto: "L'obiettivo irrinunciabile è l'apertura di un processo politico che porti a due stati che convivano in pace e in sicurezza", ha poi dichiarato.
Tajani: "Unica prospettiva per la pace, due popoli due stati"
L'unica prospettiva per la pace, per Tajani, è un processo politico che porti a due stati che convivano in pace e sicurezza: "Queste sono le priorità del Governo su cui stiamo lavorando con un’azione a 360 gradi con tutti i nostri partner" dagli stati europei al segretario di stato Usa Rubio.
Intanto, una grande bandiera palestinese è stata appesa all'obelisco davanti alla Camera dei deputati questa mattina.
Provenzano (Pd): "Parole di Tajani buone mesi fa, 50mila morti fa"
"Dopo mesi in cui ogni argine politico e morale è stato abbattuto noi oggi volevamo sapere cosa fa il governo italiano per fermare tutto questo. È troppo tardi per le parole che non avete avuto il coraggio di pronunciare fin qui. Perché le parole non bastano più. Non bastano più nemmeno le nostre, figurarsi le sue, ancora timide e vaghe. Inadeguate, imbarazzate e imbarazzanti. C'è bisogno di atti, di azioni concrete", ha dichiarato Beppe Provenzano. "Ministro continui pure a ridere, ma alleviare o confortare le nostre coscienze coi suoi silenzi o persino con le sue parole non servirà a nulla ai palestinesi che aspettano la condanna a morte collettiva inflitta dal governo di Israele", ha proseguito il deputato dem. "Gaza ci riguarda, a Gaza non è solo l'attacco definitivo alla Palestina, Gaza è l'attacco ai pilastri della nostra civiltà, dell’umanità", mentre dai banchi M5s hanno gridato: "Che ridi, vergogna". "L'antisemitismo alberga nelle organizzazioni giovanili di alcuni partiti" ha rincarato la dose Provenzano con i colleghi Dem che si sono alzati in piedi tra i mugugni della maggioranza.
"C'è una responsabilità, tutta politica, che ricade anche su di voi: voi avete totalmente sbagliato la lettura politica di quello che stava avvenendo in Palestina, avete parlato fino ai ieri di legittima lotta al terrorismo, i bombardamenti di scuole ed ospedali a Gaza e l'operazione in Libano, che ha colpito i nostri soldati, raccontavano un'altra realtà", ha poi concluso.
Zoffili (Lega), spero che Israele contenga danni collaterali a Gaza
"Siamo per una pace che contempli la formula dei due popoli e due Stati. Questa pace non è raggiungibile se i territori normalmente sottoposti sotto il controllo dell'Autorità palestinese rimarranno in parte sotto il controllo di Hamas", ha detto il deputato della Lega Eugenio Zoffili deputato della Lega nel suo intervento in Aula alla Camera nel corso dell'informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani su Gaza. "Alcuni Paesi procedono al riconoscimento dello Stato di Palestina e anche in quest'Aula non mancano coloro che vorrebbero seguire le orme di questi Paesi. Ma, come il governo, pensiamo che i tempi non siano ancora maturi. Mentre esprimiamo la speranza che Israele riesca a contenere i danni collaterali dell'operazione che ha intrapreso", ha concluso, "auspichiamo che il tentativo di Israele di ripulire Gaza dai terroristi che la infestano vada a buon fine".
Ricciardi (M5s): "Per 60mila morti non avete convocato nessun ambasciatore"
"Oggi non urliamo, non gridiamo, oggi sussurriamo due parole che fate passare come sovversive, ma che in realtà sono due parole da cui tutti coloro che credono in un mondo più giusto devono partire: ‘Palestina libera’." Con queste parole Riccardo Ricciardi, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, è intervenuto nell'Aula di Montecitorio durante il dibattito sull’informativa urgente del governo sulla situazione nella Striscia di Gaza, alla presenza del ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Volete dimenticare che gli abitanti di Gaza, prima di quel criminale attentato del 7 ottobre, dovevano chiedere il permesso a Israele per entrare e uscire dalla Striscia? Volete dimenticare le violenze e i soprusi dell’esercito israeliano in Cisgiordania, che scorta i coloni armati per togliere la terra ai palestinesi? Volete dimenticare che Netanyahu, via Qatar, nel 2019 dichiara ufficialmente che c’è bisogno di finanziare Hamas per gli interessi stessi di Israele?". Ricciardi ha poi attaccato duramente il governo italiano, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la classe dirigente europea e l’Occidente nel suo complesso: "I livelli di squallore politico, morale e intellettuale che voi, ministro Tajani, la premier Giorgia Meloni, la classe dirigente europea, l’Occidente, avete raggiunto in questi anni vi condanneranno come coloro i quali sono complici di uno sterminio di massa, un genocidio, un crimine disumano". "Il popolo palestinese è destinato a morire abbandonato anche dai cosiddetti fratelli arabi. E perché questo accade? Perché la vicinanza religiosa non c’entra nulla. Anche qui c’è una colossale, devastante questione di classe", ha aggiunto. "I palestinesi sono una zavorra per il mondo perché non sono fonte di denaro, non hanno da dare in cambio nulla, se non le loro esistenze. Per convocare l’ambasciatore israeliano avete aspettato che l’esercito israeliano sparasse in aria all’arrivo di venti diplomatici europei. Avete fatto bene. Ma per 60 mila morti non vale la pena farlo? Quello che dovete fare politicamente ve lo abbiamo detto decine di volte: riconoscere lo Stato di Palestina, richiamare il nostro ambasciatore in Israele, riconoscere ufficialmente la sentenza della Corte Penale Internazionale sui crimini di Netanyahu, non vendere più armi a un governo genocida, sanzionare Israele. E l'8 giugno non dovreste rinnovare l’accordo militare con Israele".
"Noi non siamo eroi", ha poi aggiunto, "ma semplicemente persone che vedono quello che sta accadendo. Siamo consapevoli che salvare il popolo palestinese sarà una sfida ai limiti dell’impossibile. Ma dobbiamo provarci. Se abbiamo ancora una coscienza".
Fratoianni: "Non vi vergognate? Antisemitismo è altrove"
"Ministro, avrebbe dovuto chiedere un altro minuto di silenzio per le parole che non ha detto. Io mi rivolgo a lei e ai ministri superstiti presenti ‘Non vi vergognate? Non vi vergognate di fronte al fatto che a differenza dei tantissimi italiani che ogni giorno si mobilitano per cercare di manifestare il proprio sdegno, voi avreste potere di fare qualcosa e invece avete scelto l'ignavia del silenzio. E allora ve lo chiedo ancora ‘non vi vergognate'?" a dirlo il deputato di Avs Nicola Fratoianni, in replica all'informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani sulla situazione a Gaza.
"Anche oggi non è riuscito ad aggiungere nulla a una evocazione retorica di un discorso privo di capacita' di azione. Se lei dichiara che quello che sta avvenendo e' inaccettabile, lei ha il dovere di dire cosa intende fare uscito da qua, lei ha dovere di dire qualche parola in piu' e di fare qualcoda che non e' stato in grado di fare. Ci dica, signor ministro, uscira di qua e proporrà al Consiglio dei ministri il riconoscimento dello stato di Palestina? Ministro, ora basta con quell'allusione pelosa insultante nei confronti di chi ha detto no al genocidio, l'accusa insultante di guardare con compiacenza a ogni possibile insorgenza di antisemitismo, quelli come noi vengono da una storia politica che ha sempre considerato l'antisemitismo il peggiore dei mali, quello contro cui combattere con ogni forza, non credo che dalle parti del suo governo e della sua maggioranza tanti possano dire lo stesso, non si rivolga mai più ai banchi dell'opposizione invocando la necessità di non dire ciò che oggi va detto contro quel criminale di guerra di Netanyahu perché quelle parole rischiano di alimentare l'antisemitismo, guardi da un'altra parte", ha concluso Fratoianni.