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Conflitto Israelo-Palestinese

Tajani al G7 di Capri: “Ci auguriamo che scontro tra Israele e Iran sia finito, pronti a sanzioni”

Dopo l’attacco all’Iran partito nella notte da Israele, “ci auguriamo che si concluda questa parte dello scontro” per andare verso la de-escalation, ha detto Antonio Tajani in conclusione del G7 di Capri. Sull’Ucraina, il ministro degli Esteri non chiude all’invio di sistemi di difesa aerea italiani a Kiev.
A cura di Luca Pons
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"Ci auguriamo che dopo stanotte si concluda questa parte dello scontro tra Israele e Iran", ma in ogni caso "il G7 non farà lo parte dello spettatore", tanto che "non si escludono sanzioni e altre misure in risposta a quanto accaduto e quanto potrebbe accadere". Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha parlato alla conferenza stampa di chiusura del G7 che si è svolto a Capri, uno dei primi appuntamenti di spessore nell'anno in cui la presidenza del G7 spetta all'Italia.

L'attacco rivolto da Israele all'Iran questa notte ha richiesto una risposta immediata da parte delle potenze mondiali, infatti l'ordine dei lavori della giornata di oggi è cambiato per trattare subito il punto: "Ho voluto che ci fosse subito un messaggio chiaro di tutto il G7: l'obiettivo politico è la de-escalation. Continuiamo a lavorare per ottenerlo in tutto il Medio oriente", ha ribadito ancora una volta Tajani.

Nei prossimi giorni decisioni sulle sanzioni all'Iran

Nessuna condanna all'iniziativa di Israele, ma l'augurio che da questo momento in poi le tensioni militari non continuino ad aumentare. L'obiettivo chiaramente non è quello di arrivare a un tavolo di pace tra Tel Aviv e Teheran, ("non so quanto sia possibile a breve"), ma arrivare alla de-escalation e iniziare una stagione diversa, con una riduzione dell'aggressività, anche di Houthi e Hezbollah, finanziati dall'Iran".

Il capitolo delle sanzioni nei confronti dell'Iran per il momento resta in sospeso: "A Lussemburgo lunedì si riuniranno i ministri degli Esteri dell'Ue, vedremo i diversi Paesi come si posizioneranno e decideremo come agire". In ogni caso, "il G7 sostiene la sicurezza di Israele ma invitiamo tutte le parti a evitare un'escalation. Vogliamo lavorare per stabilizzare la situazione". Anche il governo israeliano dovrà fare la sua parte.

Ribadita la richiesta di cessate il fuoco a Gaza

E parte dell'impegno di Israele dovrebbe riguardare anche la situazione di Gaza. Oggi c'è stato a Napoli un corteo di protesta a sostegno della causa palestinese, e Tajani ha sottolineato che il G7 ha "ribadito l'impegno a favore del cessate il fuoco, per garantire il rilascio degli ostaggi e l'arrivo di beni e alimenti per la popolazione civile palestinese. Abbiamo ribadito il no all'offensiva militare israeliana a Rafah e l'obiettivo di due Stati per due popoli".

"Noi siamo amici di Israele, non l'abbiamo mai nascosto", ha aggiunto il ministro degli Esteri italiani. "Tuttavia, fin dall'inizio ho chiesto a Israele di avere una risposta proporzionata. Non è un caso che siamo tra coloro che chiedono il cessate il fuoco, e abbiamo promosso il progetto Food for Gaza".

Tajani: "Dare sistemi Samp/T all'Ucraina? Faremo il possibile"

Tajani ha citato anche il fronte dell'Ucraina. Il G7 si è concentrato sull'opportunità di fornire sistemi di difesa aerea a Kiev, cosa che finora non è avvenuta, ma i ministri non hanno raggiunto un verdetto. Negli ultimi giorni si è parlato non solo dei sistemi di difesa Patriot, più costosi e avanzati (e che l'Italia non ha), ma anche dei Samp/T. Quest'ultimo è un sistema missilistico che l'Italia possiede – e uno è già operativo in Ucraina. Il fatto che la presidente Meloni abbia detto che l'Italia farà "tutto il possibile" per sostenere Kiev ha portato a chiedersi se gli altri sistemi Samp/T saranno forniti, ma Tajani non ha chiarito: "Ribadisco che faremo tutto il possibile per aiutare l'Ucraina, anche dal punto di vista della protezione aerea. Vedremo quello che si può fare".

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