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“Superare numero chiuso a Medicina, e da settembre 4mila posti in più”: lo promette la ministra Bernini

La ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha detto che dall’anno prossimo ci saranno fino a 4mila posti in più per Medicina, che diventeranno 30mila in più nel 2030. L’obiettivo è superare gradualmente il numero chiuso. Il sindacato Anaao Assomed: “Scelta scellerata”.
A cura di Luca Pons
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"Il numero chiuso a Medicina va superato". Lo ha dichiarato la ministra dell'Università Anna Maria Bernini, intervenuta a Zona Bianca su Rete 4. Bernini ha collegato la questione del numero chiuso alla mancanza strutturale di personale medico in Italia, dicendo: "È vero che c'è una carenza di medici", e allo stesso tempo "che le università devono essere messe nelle condizioni di formare gli studenti in modo da mantenere la grande qualità della nostra formazione". Secondo la ministra, il primo passo verso la soluzione sarebbe aprire la facoltà di Medicina nelle università, invece di limitare il numero di studenti che possono accedervi.

"Tra sette anni ci saranno 30mila posti in più"

"Il numero chiuso a Medicina va superato, se ne è parlato per tanto tempo e noi lo abbiamo fatto", ha detto Bernini, fornendo anche dei numeri: "A partire da settembre ci saranno fino a 4mila posti in più per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Da qui a sette anni, ci saranno 30mila posti in più, e il nostro obiettivo è superare il numero chiuso in maniera sostenibile".

Una delle critiche spesso rivolte all'idea di aumentare il numero di posti è che le università, semplicemente, non sono equipaggiate per formare il numero di studenti che inizierebbero Medicina. Non ci sarebbero gli spazi, né gli insegnanti, né la possibilità di gestire laboratori e tirocini. Bernini ha sottolineato: "Dobbiamo garantire agli universitari la possibilità di essere formati correttamente e la prospettiva di lavorare dopo il percorso di laurea", ma non ha specificato come vorrebbe andare incontro alle esigenze degli atenei,

"Noi come popolazione invecchiamo molto bene. Esiste una terza età, ma anche una quarta", ha aggiunto la ministra. "Quindi abbiamo bisogno di medicina di prossimità, di medicina territoriale, di assistenza domiciliare, abbiamo bisogno di medici che siano in grado di rispondere a queste esigenze".

Già a inizio anno si era parlato di superare il numero chiuso e di aumentare il numero di posti disponibili. Anche allora, qualcuno aveva fatto notare che un problema più impellente è quello della carenza di borse di specializzazione, e Bernini aveva risposto che "non è una questione di posti, ma di attrattività", perché alcune specializzazioni finiscono per essere "inflazionate" mentre altre, come la medicina d'urgenza, rischiano di "non avere personale".

L'opposizione del sindacato: "Così si sfornano disoccupati di lusso"

Tra le voci critiche sulla proposta c'è il sindacato Anaao Assomed: "A questo punto non abbiamo più dubbi di essere di fronte a un vero e proprio disegno per destrutturare questa professione nel futuro", ha dichiarato il segretario nazionale Pierino Di Silverio. "Per formare un medico occorrono 11 anni. Aprire oggi il numero programmato a Medicina vuol dire ‘sfornare' disoccupati di lusso tra 11 anni, quando l'esigenza di medici non sarà così pressante come oggi, visti i dati sui pensionamenti. La pletora verso cui ci avviamo però contribuirà sicuramente alla cessione di un mercato al ribasso".

Il presidente di Anaao Assomed aveva detto a Fanpage.it, l'ultima volta che il dibattito si era presentato, che "i problemi da risolvere" sono invece quelli degli stipendi bassi, della scarsa valorizzazione professionale e della ridotta conciliazione vita/lavoro. Per questo oggi Di Silverio ha ribadito: "Ci opponiamo fermamente a tale scelta scellerata, ci appelliamo alla sensibilità del ministro della Salute e chiederemo incontro urgente al ministro Bernini per rappresentare le ragioni della categoria".

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