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Sul taglio ai fondi Pnrr per i Comuni Piantedosi minimizza: “Nessun taglio, solo uno schema di decreto”

Durante il question time alla Camera il ministro dell’Interno è tornato sui tagli introdotti dalla bozza di decreto attuativo per quei Comuni che hanno ricevuto più soldi dal Pnrr. Per Piantedosi non sarebbe previsto “alcun taglio alla spesa sociale per gli enti locali, è solo un mero schema di decreto”.
A cura di Giulia Casula
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"Nessun taglio alla spesa sociale" per i Comuni. Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi rispondendo a un'interrogazione sulla discussa bozza di decreto attuativo della spending review che ha mandato i sindaci in rivolta. Il testo presentato dal ministero dell'Economia, infatti , ridefinisce i tagli previsti per gli enti locali in reazione ai contributi ricevuti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

In parole semplici, secondo il meccanismo introdotto dalla bozza di decreto, a subire i tagli più consistenti saranno proprio quei Comuni che hanno ottenuto maggiori fondi dal Pnrr. Di conseguenza le amministrazioni più virtuose potrebbero ritrovarsi gravemente penalizzate con una riduzione delle risorse pari a 250 milioni l'anno per cinque anni. "Non corrispondono al vero le affermazioni, pure circolate nel dibattito pubblico di questi giorni, riguardanti interventi di riduzione della spesa per diritti sociali e politiche familiari in favore degli nei locali", ha risposto Piantedosi. "Nessun provvedimento è stato già adottato dal Governo in attuazione della norma Legge di bilancio".

In particolare, i tagli previsti per le amministrazioni locali sarebbero calcolati per metà sulla spesa corrente e per la restante parte "in proporzione ai contributi assegnati a ciascun ente a valere sulle risorse del Pnrr". Ma per il capo del Viminale la bozza di decreto al momento sarebbe "soltanto un mero schema di decreto che è stato sottoposto alle valutazioni tecniche del sistema delle autonomie locali". In vista della conferenza Stato-città, "saranno approfondite attentamente le esigenze degli enti locali, nello spirito di piena e leale collaborazione nell'interesse generale", ha aggiunto il ministro.

Piantedosi ha voluto ribadire che per i Comuni non ci sarebbe nessun taglio all'orizzonte "a partire dagli investimenti per gli asili nido, come dimostrato dall'azione del Governo che ha salvaguardato il finanziamento di tutti i 2.600 interventi Pnrr in questo settore, a rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano, aggiungendo un nuovo bando per 735 milioni di euro per territori che registrano un maggiore fabbisogno rispetto alla media europea. Dal contributo richiesto dalla Legge di Bilancio Comuni Provincie e Città metropolitane", ha aggiunto, "sono esclusi gli enti locali in dissesto finanziario o in procedure di riequilibro finanziario, nonché gli enti che abbiano sottoscritto con il governo gli accordi per il ripiano del disavanzo per l'avvio dei percorsi di riequilibro strutturale attualmente previsti. Il governo rivolge massima attenzione alle esigenze dei comuni e delle provincie e a tutti i loro progetti".

Negli scorsi giorni la bozza ha scatenato la dura opposizione dei sindaci, a partire dal primo cittadino di Bari e presidente dell'Anci Antonio Decaro. "Il taglio sarà fatto con dei coefficienti che tolgono di più a chi ha avuto più risorse dal Pnrr. Questo è un controsenso, perché con i fondi del Piano saranno realizzate opere pubbliche che necessitano di maggiori servizi e risorse, quindi il danno è doppio", aveva commentato il sindaco.

La replica di Braga (Pd): "Governo usa comuni come bancomat per coprire bugie"

"Come è evidente il ministro Piantedosi non dà risposte e rinvia la decisione del governo di tagliare le risorse agli enti locali che più stanno investendo con il Piano nazionale di ripresa e resilienza a dopo le elezioni europee. Quei tagli sono scritti nella legge di bilancio e sono l'unico modo che il governo conosce per coprire gli affanni di una manovra ingiusta sempre alla ricerca del consenso", ha replicato la capogruppo dem alla Camera Chiara Braga. "Tagliate a chi ha più bisogno per finanziare flat-tax e regali a chi fa extra profitti. Nessuna lotta all'evasione fiscale, 19 condoni in 19 mesi e ora arriva la scure sui comuni", ha aggiunto.

Per la deputata Pd il fatto che la spesa sociale "non verrà toccata", come ribadito da Piantedosi, "è falso perché le spese che il governo dice di escludere sono riferite solo al criterio di computo e invece l'esecutivo penalizza i comuni che stanno facendo investimenti in servizi sociali. Un'operazione vigliacca che scarica sui sindaci la responsabilità dei tagli. Ora provate a fare marcia indietro perché  avete paura del giudizio degli elettori e del malumore dei vostri stessi sindaci. Prendete tempo, ma il Pd non vi permetterà di fare dei comuni e del Pnrr il bancomat delle vostre incapacità e bugie".

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