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Stupro di Palermo, la proposta della ministra Roccella: basta porno per i minorenni

La ministra della Famiglia ha detto di voler intervenire sul “controllo della fruizione del porno da parte dei minori” dopo i fatti di Palermo, secondo Roccella c’è una “sfida educativa da vincere”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Lo stupro di Palermo, secondo la ministra della Famiglia, è (anche) colpa del porno. Eugenia Roccella, intervenendo ieri pomeriggio al meeting di Rimini, ha lanciato la sua proposta, nei giorni in cui si continua a parlare dei terribili fatti avvenuti nella città siciliana. La ministra ha parlato di una campagna di sensibilizzazione, certo, ma ha anche lasciato intendere che lo stupro di gruppo è avvenuto per via di un'influenza negativa della pornografia.

"Stiamo preparando una campagna nelle scuole, ma il caso di Palermo è stato lampante su questo – ha detto la ministra della Famiglia – c'è un problema proprio di una sfida educativa che dobbiamo vincere e che richiede forse anche altri strumenti, per esempio un intervento sul controllo nei confronti della fruizione da parte dei minori del porno". Va detto che la pornografia, ovviamente, è già vietata ai minori di diciotto anni, ma anche che aggirare i filtri online – se e quando esistono – è un gioco da bambini, neanche da ragazzi.

Certo è che in questa maniera, la ministra mette in correlazione le due cose, senza neanche approfondire particolarmente la questione. La domanda, poi, è sempre la stessa: se la pornografia è la causa degli stupri, allora vedere un film d'azione invita a ricreare le sparatorie, una serie crime degli omicidi, eccetera? Non è molto chiaro dove sia il limite.

Durante il suo intervento al meeting, poi, Roccella è anche tornata su una sua vecchia affermazione riguardante le donne: "Le donne dicono che vogliono due figli, ma poi non li fanno perché c'è un problema di libertà e di difficoltà di conciliare quello che oggi sono le aspirazioni delle donne ma non solo – ha detto – Io sono stata accusata su una cosa che riguardava lo Spritz. Avevo detto c'è un'alternativa tra lo Spritz e i figli, fra uno stile di vita per raccogliere le possibilità di divertimento che può offrire la contemporaneità e i figli. Noi vogliamo che le donne possano avere i figli e anche lo Spritz".

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