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Salvini querela Saviano, le accuse da sinistra: “Incredibile, scelta grave e intimidatoria”

Partito Democratico e Liberi e Uguali attaccano il ministro dell’Interno Matteo Salvini per la sua decisione di querelare lo scrittore Roberto Saviano: “Incredibile che il ministro quereli un intellettuale simbolo della lotta alla camorra”, afferma Roberto Speranza. Per Dario Parrini la scelta di Salvini è “grave e intimidatoria”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La decisione di Matteo Salvini di querelare Roberto Saviano in quanto ministro dell’Interno, con tanto di carta intestata del Viminale, suscita immediate reazioni e polemiche. All’attacco alcuni esponenti di sinistra, sia del Pd che di Liberi e Uguali. Il deputato di LeU, Roberto Speranza, definisce “incredibile che il ministro dell'Interno quereli un intellettuale simbolo della lotta alla camorra come Roberto Saviano. L'unico che merita di essere denunciato per istigazione all'odio razziale è proprio Salvini”. Dello stesso parere anche il senatore del Pd Dario Parrini che su Facebook attacca: “Non bastava la voglia di decidere lui, da ministro, chi arrestare, potere che la Costituzione tiene per fortuna lontano dalle mani della politica. Non bastava la delegittimazione, per fortuna stroncata da Mattarella, di una sentenza che impone al suo partito di restituire ai contribuenti 49 milioni incamerati con quella che per un tribunale è stata una truffa. Oggi compie un altro salto di livello la guerra di Salvini contro lo stato di diritto e le regole della democrazia liberale”.

Secondo Parrini, “erano intimidatorie e gravi le sue dichiarazioni sulla scorta di Saviano. Doppiamente intimidatoria e grave è la sua scelta odierna di querelarlo su carta intestata del ministero. Saviano è un uomo di cultura e uno scrittore con cui spessissimo sono in dissenso. Ma la sua voce deve assolutamente restare libera e non minacciata. Il sistema del colpirne uno per educarne cento è inaccettabile. Chiunque ha a cuore la libertà faccia sentire la sua voce contro questo osceno atto di protervia”.

Salvini: ‘Non accetto che mi si dia del mafioso'

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta la sua decisione durante un’intervista su Radio Radio: “Io non querelo quasi mai, la critica ci sta, non mi spaventano i toni forti. Però quando Saviano dice che io aiuto la mafia, sono il ministro della malavita, ecco una cosa del genere non si può permettere di dirla. Del mafioso a me non lo dai, perché io da ministro dell'Interno alla mafia faccio la guerra. Così come non ti puoi permettere di scrivere, visto che sono padre, che godo nel vedere mentre i bambini muoiono”.

Posso stare simpatico o antipatico ma darmi del mafioso o dell'assassino non penso faccia parte della critica o del libero pensiero. Si tratta di cazzate, di cui Saviano risponderà in tribunale. Figurarsi se lo avesse fatto uno di destra…”, afferma ancora Salvini. Che conclude parlando di un altro argomento: “Hanno detto che pure la bimba rom ferita è colpa di Salvini, ma c’è un limite alle fesserie. Io vado avanti, degli insulti e dalle minacce me ne fotto”.

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