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Guerra in Ucraina

Salvini dopo la contestazione del sindaco polacco: “Un maleducato, in Italia polemiche ridicole”

Secondo il leader della Lega “portare una parola di pace vale anche qualche attacco, insulto o polemica”, quindi dice di lavorare per salvare i bambini ucraini.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Portare una parola di pace vale anche qualche attacco, insulto o polemica, sono orgoglioso". Si difende così Matteo Salvini, dopo la contestazione di ieri a Przemysl, città della Polonia al confine con l'Ucraina. Il sindaco del piccolo centro ha mostrato al leader del Carroccio una maglietta con stampato sopra il volto di Putin e si è rifiutato di riceverlo. La maglietta è un riferimento diretto a tutte le felpe e gli abiti indossati dal leader leghista a favore del presidente russo.

"Ho incontrato – aggiunge Salvini in un video dal suo hotel- parroci, volontari, bimbi, mamme nonne e anche un sindaco un po' maleducato. Quello che mi stupisce è che in tempo di guerra, con il tema del terzo conflitto mondiale sul tavolo, ci sia qualcuno che pensa a fare una polemica ridicola. Penso anche all'Italia e a quello che ha detto Renzi". Il leader di Italia Viva, ieri, aveva descritto gli appuntamenti di Salvini in Polonia come "delle pagliacciate".

Quindi il numero uno del Carroccio rivendica l'utilità della sua missione polacca. "Nel mio piccolissimo – spiega- sto mettendo un mattoncino fra milioni di mattoncini. Se una cinquantina di bimbi con le loro mamme prenderanno un pullman direzione Italia, il mio cuore è colmo di gioia". Salvini racconta poi di aver visto migliaia di bambini su delle brandine in un centro commerciale a sei kilometri dal confine, ammassati e in attesa di essere portati in salvo in Europa.

Lo scontro tra Salvini e il sindaco polacco di Przemysl

Nel punto stampa di ieri con i giornalisti Salvini si era già provato a difendere dall'attacco del sindaco Wojciech Bakun, che però aveva invitato il leader del Carroccio a indossare quella maglietta andando insieme al confine con l'Ucraina. Una volta resosi conto della situazione, quindi, il numero uno della Lega aveva cercato di spiegare in inglese di essere in Polonia per aiutare "bambini, rifugiati e mamme". Ma il sindaco lo aveva bruciato con un secco "no respect for you".

Quindi Salvini si era allontanato, venendo di nuovo contestato a suon di "pagliaccio" da un gruppo di italiani. Poi, andandosene definitivamente, aveva etichettato Bakun come sindaco "di sinistra". In realtà si tratta di un esponente di Kukiz’15, partito di destra populista euroscettico e conservatore.

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