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Salario minimo, venerdì 11 agosto l’incontro tra il governo Meloni e le opposizioni

Governo e opposizioni si troveranno faccia a faccia per parlare di salario minimo venerdì pomeriggio, l’11 agosto. È questa la data fissata da Giorgia Meloni prima della pausa estiva per confrontarsi con le opposizioni sulla loro proposta di legge unitaria.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo Meloni si prepara al fatidico incontro con le opposizioni sul salario minimo. Un faccia a faccia che avverrà l'11 agosto, prima della pausa estiva: "Confermo che nel pomeriggio di venerdì 11 una delegazione del governo, guidata dalla presidente del consiglio, incontrerà le forze politiche di opposizione per ascoltare le proposte da loro articolate sul salario minimo, in spirito di costruttivo rapporto istituzionale", ha fatto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Un tavolo a cui sono invitati tutti i leader delle opposizioni che hanno sottoscritto la proposta di legge unitaria per il salario minimo legale: quindi Giuseppe Conte, Elly Schlein, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Carlo Calenda.

Proprio il leader di Azione aveva anticipato che l'incontro con la presidente del Consiglio si sarebbe tenuto prima della pausa estiva e aveva affermato di essere anche pronto a presentarsi da solo a Palazzo Chigi se gli altri partiti non avessero accettato l'invito. Secondo Calenda, infatti, l'apertura al confronto da parte di Meloni e della maggioranza è sincero. Non sono esattamente della stessa opinione gli altri leader di opposizione, secondo cui il governo starebbe solo cercando di prendere tempo, ma non avrebbe alcuna intenzione di cedere terreno su questo campo a ottobre.

Dopo l'approvazione della sospensiva alla Camera, che rinviava qualsiasi discussione parlamentare all'autunno, dai banchi dell'opposizione erano arrivate dure critiche al governo. Soprattutto alla luce degli ultimi dati di Svimez secondo cui ci sarebbero oltre tre milioni di lavoratori dipendenti nel Paese che guadagnano meno di nove euro l'ora. "Questa non è una sospensiva ma una fuga della maggioranza di fronte a un tema reale che brucia sulla pelle dei cittadini", aveva detto Schlein nell'Aula di Montecitorio.

Conte, da parte sua, aveva aggiunto: "Rimandate a dopo l'estate sperando che gli italiani se ne dimentichino". In un'intervista con Fanpage.it, inoltre, il leader Cinque Stelle aveva sottolineato che nonostante parlasse di apertura al dialogo, l'unica azione concreta messa in campo dalla maggioranza fino a quel momento fosse stato un emendamento soppressivo della proposta di legge.

Ora è arrivata anche la convocazione a Chigi: l'intesa tra le parti, però, sembra ancora lontana.

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