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Rutelli furente dalla Annunziata: “Non mi rompete le palle”

Scintille a In Mezz’Ora su RaiTre. La puntata odierna del programma di Lucia Annunziata era dedicata al caso Lusi e l’ex leader della Margherita ha fatto intendere di aver perso la pazienza a rispondere alle domande sull’ex tesoriere: “Mo’ basta!”
A cura di Biagio Chiariello
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scintille a inmezzora su raitre tra l ex sindaco di roma e la giornalita in merito al caso lusi

Ha perso la pazienza Francesco Rutelli. Il leader dell'Api è ormai stanco di replicare alle accuse pubblicate da L'Espresso in merito ai soldi scomparsi dai fondi della Margherita (866mila euro) e finiti alla fondazione creata dallo stesso Rutelli. Lo si era già visto nella conferenza stampa di venerdì pomeriggio, nella quale ha cercato di ripararsi dalla bufera che lo ha investito. Lo si è tornato a vedere oggi, se possibile con toni ancora più infiammati, a In Mezz'Ora su Rai3. Ma nell'accettare l'invito a partecipare alla trasmissione di Lucia Annunziata, non era poi così complicato prevedere che l'argomento delle domande della giornalista sarebbe stato il caso Lusi. Ma all'incidere della Annunziata che gli chiedeva chiarimenti sulla vicenda dei finanziamenti, Rutelli ha sbottato: «Mo' basta!». «No mo’ basta, è venuto qua…. Che cosa c’è di male nel fatto che lei riceve questi soldi?», gli risponde la Annunziata.

 E qui Rutelli si infuria davvero: «Ma lei ancora insiste? Io Lusi l'ho querelato, che vuole farsi querelare anche lei? Ma lei mi ha ascolta o segue la sua scaletta con le domande programmate? Io non ho avuto un centesimo e voi ancora mi rompete le palle?» La Annunziata a questo punto quasi si giustifica: «Avevo bisogno che lei ripetesse queste cose». Sarcastico il commento di Rutelli: «Sì per andare a dormire tranquilla stanotte». Stizzita la Annunziata che ricorda all'ex sindaco di Roma di essere nelle vesti di professionista del «servizio pubblico». Rutelli ricorda la conferenza stampa dell'altro giorno, ma la giornalista è evidentemente seccata: «Ma quell'era un'altra occasione, non mi tratti come una deficiente».

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