Roma, 125mila emendamenti da votare entro sabato. Ma i consiglieri guardano Roma-Cagliari

Mancano appena quattro giorni alla scadenza dell'ultima proroga concessa dal Governo al Comune di Roma per l'approvazione del bilancio, ma ieri sera alle 20- nel pieno dei lavori – il consiglio comunale è stato sciolto. Perché? Semplice: le emergenze della Capitale e la corsa forsennata contro il tempo potevano aspettare davanti a Roma-Cagliari, partita di campionato disputata ieri sera e vista da quasi tutti i consiglieri. Il calcio, così, è passato in primo piano su quelle che sarebbero urgenze ben più importanti, come lo stallo nell'approvazione del bilancio che ha reso necessario un appello al prefetto Pecoraro, con il quale Ignazio Marino si è confrontato stamattina in occasione della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
A pochi giorni dalla scadenza della proroga il bilancio del Comune di Roma sembra lungi dall'essere approvato: il rischio, piuttosto concreto, è che si possa arrivare addirittura al commissariamento. Basti pensare che, quando mancano 4 giorni alla dead line, gli ordini del giorno da valutare sono 125mila, dei quali 62mila soltanto della Lista Marchini. Il Consiglio di Stato impone che debbano essere votati obbligatoriamente prima della delibera a cui si riferiscono, ma il 30 novembre è troppo vicino e neppure lavorando giorno e notte – senza partite della Roma tra i piedi – è possibile votarli tutti. La soluzione? Si spera nel buon senso, e in un accordo politico tra maggioranza e opposizione. I segnali tuttavia non sono buoni e tra Marino e Marchini c'è stato un duro botta e risposta. Il sindaco ha ironizzato sulle torri dell'Eur abbandonate: "Ma Marchini, Alfio Marchini quello di Amo Roma? O un omonimo o un parente. Ma non posso crederci, non sarà l’Alfio Marchini quello che ama Roma che lascia questa visione tipo Beirut all’Eur". Replica l’imprenditore: "Come già abbiamo avuto modo di chiarire più volte pubblicamente durante la campagna elettorale, Alfio Marchini purtroppo non possiede le Torri delle ex Finanze, come afferma con la consueta inadeguatezza e superficialità il sindaco uscente Ignazio Marino".