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Referendum sulla giustizia 2026

Riforma giustizia, Nordio: “Separazione carriere la voleva Gelli? Poteva avere opinioni giuste”

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nel difendere il referendum costituzionale, minimizza il fatto che la riforma delle separazione delle carriere fosse nei piani della P2, e dice che anche Licio Gelli poteva avere idee corrette: “Se Gelli ha detto che Gesù è morto in croce, non per questo dobbiamo dire che è morto di polmonite. Anche l’orologio sbagliato segna due volte al giorno l’ora giusta”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Scivolone del ministro della Giustizia sul referendum costituzionale. Il Guardasigilli Carlo Nordio, nel tentativo di difendere la riforma della Giustizia che contiene la separazione delle carriere dei magistrati, chiama in causa le idee di Licio Gelli, Gran Maestro della P2, loggia massonica segreta, di carattere eversivo, la cui ombra si allunga sulle più importanti inchieste che hanno segnato la storia italiana, dalla strage di Bologna al sequestro di Aldo Moro fino al crac del Banco Ambrosiano.

Il ministro, nel replicare al procuratore generale di Napoli Aldo Policastro, secondo cui la riforma della giustizia attuerebbe il piano della P2, ha risposto così: "Io non conosco il piano della P2. Posso dire che, se l'opinione del signor Licio Gelli era un'opinione giusta, non si vede perché non si dovrebbe seguire perché l'ha detto lui. Le verità non dipendono da chi le proclama, ma dall'oggettività che rappresentano", ha detto oggi a margine di una visita al carcere di Secondigliano a Napoli, con il candidato governatore del centrodestra in Campania Edmondo Cirielli.

"Se Gelli ha detto che Gesù è morto in croce, non per questo dobbiamo dire che è morto di polmonite. Anche l'orologio sbagliato segna due volte al giorno l'ora giusta. Gli inglesi dicono ‘stumbled on the truth', inciampato nella verità. Se anche Gelli è inciampato nella verità, non per questo la verità non è più la verità", ha aggiunto Nordio.

Il procuratore generale di Napoli Aldo Policastro, in un'intervista a La Repubblica, aveva bocciato la riforma, che rischia di indebolire il ruolo del pm e di minarne la sua indipendenza: "La separazione delle carriere ci consegnerà un pm non abbastanza autorevole per resistere a queste pressioni. Un superpoliziotto altro non è che un poliziotto più forte che, come tale, risponde all’esecutivo", ha dichiarato Policastro, secondo cui "Le inchieste sui ladri di polli si continueranno a fare, i processi che coinvolgono denaro e potere pubblico saranno molto più difficili. Ma è esattamente quello che, nel 1981, era previsto nel Piano di rinascita nazionale della P2".

Più avanti il procuratore generale di Napoli è ancora più esplicito:

Se le riforme mettono a repentaglio i diritti abbiamo il dovere di evidenziare i pericoli. Quanto alla P2, siamo costretti a parlarne perché è attuale. La loggia, vorrei ricordarlo, è stata considerata illegittima perché mirava a sovvertire lo Stato democratico. Per comprendere che cosa abbia significato il suo programma basta leggere la sentenza Bellini sulla strage di Bologna. E nel Piano di rinascita nazionale era scritto nero su bianco: “"Separazione delle carriere. Sottomissione del pm all’esecutivo. Riforma del Csm"

Bonelli attacca: "Scandaloso, conferma scopo eversivo della riforma"

Per il leader di Avs Angelo Bonelli, "Le parole di Nordio sono scandalose e confermano che la riforma della separazione delle carriere è il compimento del disegno eversivo della loggia P2. Il ministro arriva persino a giustificare l’idea, sostenendo che sarebbe valida ‘anche se l’ha detta Gelli'. Una posizione politicamente sconvolgente per chi dovrebbe difendere la Costituzione e non richiamare, neppure indirettamente, un progetto eversivo", si legge in una nota del deputato Avs e co-portavoce di Europa Verde.

"Ricordo che Licio Gelli guidava la P2, struttura segreta smascherata e sciolta dallo Stato proprio per il suo carattere destabilizzante e per il coinvolgimento nei principali scandali che hanno segnato la storia repubblicana dalla strage di Bologna allo scandalo del Banco Ambrosiano, passando per il tentato golpe Borghese, il sequestro Moro e Tangentopoli. Evocare quel passato, invece di prenderne le distanze, è un fatto gravissimo"."Questo governo sta mettendo a rischio l’equilibrio democratico del Paese. Gli italiani reagiranno: al referendum dobbiamo votare e bocciare senza esitazioni questa riforma per difendere la nostra democrazia".

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