Riforma del Csm, Cartabia: “La dovevamo ai cittadini, devono recuperare fiducia nella magistratura”

"La riforma dell'ordinamento giudiziario e del Consiglio superiore di magistratura era ineludibile", ha spiegato la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, nella conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri in cui è arrivato il via libera all'unanimità. La Guardasigilli, che si è presentata insieme al presidente Draghi e al ministro Franco, ha risposto ad alcune domande e ha illustrato brevemente i contenuti della riforma appena approvata (che ora passa in Parlamento, dove il governo non porrà la fiducia). "C'è una ragione imminente – ha continuato Cartabia, spiegando le motivazioni della riforma – ovvero la scadenza del Csm attualmente in carica, ma anche per stare accanto alla magistratura in un percorso di rinnovamento". Delle "norme più adeguate e più rigorose possono sostenere la magistratura, questa riforma era dovuta a tutti i magistrati che lavorano quotidianamente. E lo dobbiamo ai cittadini che hanno diritto a recuperare la fiducia nella magistratura".
La ministra ha riassunto brevemente i contenuti del provvedimento approvato oggi: "C'è la riforma del sistema elettorale, viene riscritto il capitolo delle porte girevoli, modificate in modo incisivo le modalità di nomina all'interno del Csm per evitare le nomine a pacchetto". E poi "altri temi meno mediaticamente dibattuti", ovvero "le valutazioni di professionalità, la disciplina dei magistrati fuori ruolo, il concorso per l'accesso alla magistratura e molto altro", ha continuato la Guardasigilli.
Poi Cartabia ha fatto il punto sul pacchetto delle misure che ancora bisogna approvare: "In estate avevamo approvato due grandi leggi delega per la riforma del sistema penale e per la riforma del sistema civile – ha spiegato – Stiamo già lavorando ai decreti legislativi di attuazione, abbiamo un impegno con l'Europa per portarli a termine entrambi entro la fine dell'anno. Confido che possiamo anticipare un po' i tempi, soprattutto per il penale perché stiamo lavorando bene e alacremente".