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Rifiuti, la Corte dei Conti cita in giudizio Bassolino e Bordon: danni per 43 milioni di euro

La mancata bonifica del litorale flegreo e dell’agro aversano con danni alle casse dello Stato per 43 milioni di euro: la Corte dei Conti cita in giudizio l’ex Governatore della Campania Antonio Bassolino e l’ex ministro Willer Bordon.
A cura di Redazione
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Bassolino-rifiuti

La Corte dei conti ha citato in giudizio 17 persone, tra cui ex amministratori, compreso Bassolino e Willer Bordon, per aver provocato anni per le casse dello Stato per complessivi 43 milioni di euro. Il riferimento è alla bonifica del litorale flegreo e dell'agro aversano, più volte annunciata e mai realmente portata a termine e l'indagine è stata portata avanti dalla procura della Corte dei Conti regionale nel settore delle bonifiche ambientali.

Si tratta dell'operazione Nimby, che ha evidenziato lo "spreco di denaro pubblico legato al contratto stipulato nel 2002 tra la societa' Jacorossi la Regione Campania ed il Commissariato di Governo per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque della Regione Campania per la realizzazione del famoso piano per la gestione degli interventi di bonifica e rinaturalizzazione dei siti inquinati del litorale domizio-flegreo e agro aversano". Secondo la ricostruzione della Corte dei Conti, sia il commissariatao di Governo che la Regione Campania (all'epoca presieduta proprio da Antonio Bassolino), si sarebbero assunti "obblighi cui sapevano fin dall'inizio di non poter far fronte, sia per i tempi di esecuzione troppo stretti, sia per le proteste delle comunita' locali all'apertura di nuovi siti". Proprio il venir meno agli obblighi contrattuali ha poi portato allo spreco del denaro pubblico, anche perché è stato necessario sostenere "costi non preventivati per lo smaltimento dei rifiuti presso impianti di imprese terze e a non utilizzare i lavoratori socialmente utili, ai quali, tuttavia, ha continuato a erogare retribuzioni".

In tal senso la Corte quantifica in 43 milioni di euro il danno all'erario. In poche parole, circa 22 milioni di euro sono il corrispettivo del risarcimento danni riconosciuto alla Jacorossi Spa, 17 milioni i maggiori costi sostenuti per lo smaltimento dei rifiuti presso terzi e circa 4 milioni di euro per quanto pagato dall'Inps a titolo di cassa integrazione ai 380 lavoratori socialmente utili nei periodi di fermo delle attivita' di bonifica.

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