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Renzi: “Grillo fa un teatrino politico. Le riforme sono la nostra priorità”

Il Premier senza mezzi termini critica l’operato di Beppe Grillo, annuncia che le sue priorità saranno le riforme e commenta la sentenza di assoluzione per Silvio Berlusconi.
A cura di Fabio Giuffrida
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Torna a parlare il Premier Matteo Renzi, il giorno dopo l'assoluzione di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia. "Con FI, che rappresenta milioni di voti, c'è un accordo di governo ma istituzionale perché in un Paese civile le regole si fanno insieme" ha dichiarato Renzi che poi ha spiegato come "dal punto di vista istituzionale avrebbe mantenuto la parola anche se Berlusconi fosse stato condannato". Insomma il patto del Nazareno non sarebbe mai venuto meno. Sulla sentenza, invece, il Premier ha ribadito: "Non ho mai commentato una sentenza né inizierò a farlo oggi. Rispetto il lavoro dei magistrati". Quello che più interessa Renzi continuano ad essere le riforme utili al sostegno e al rilancio dell'Italia: "Sulle riforme Grillo fa un teatrino politico" che ricorderebbe "le correnti dei partiti della Prima Repubblica" con la sola differenza che "non avrebbe i voti". Dialogo ancora aperto, dunque, tra il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico: "Se vuole parlare con noi, ci siamo, ma la nostra priorità è fare le riforme" ha sottolineato il Premier.

L'Europa bacchetta il Premier Renzi

Se l'obiettivo di Renzi è quello di fare riforme, non avrà certamente gradito le dichiarazioni del nuovo commissario agli Affari Economici e Monetari, il finlandese Jyrki Katainen, che ha detto, senza mezzi termini, di non essere affatto d'accordo ad ogni possibile interpretazione del Patto di Stabilità. "Discutere di una maggiore flessibilità nell'interpretazione del Patto di Stabilità è pericoloso ed è un dibattito sbagliato. La cosa più importante per l'Italia è quella di varare le riforme più importanti" ha tuonato, bacchettando il Premier Renzi. Replica secca è arrivata da parte di Sandro Gozi, sottosegretario con delega all'Ue: "Con tutto il rispetto per Katainen, ciò che è stato giusto e ciò che è sbagliato in Europa, non lo dice il commissario pro tempore finlandese ma il Consiglio dell'Unione Europea. E il Consiglio ha parlato chiaro su crescita e flessibilità, di solo rigore l'Europa non campa" ha concluso.

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