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Regioni, dimezzati gli stipendi di presidenti e consiglieri

Il Governo ha accettato la proposta della conferenza Stato Regioni per il taglio degli stipendi di presidenti e consiglieri regionali per un risparmio di 40milioni di euro all’anno.
A cura di Antonio Palma
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Regioni, dimezzati stipendi di presidenti e consiglieri

Il Consiglio dei Ministri ha condiviso e cioè accettato la proposta della conferenza Stato Regioni sul taglio ai costi della politica regionale dando il via libera al dimezzamento degli stipendi di consiglieri e presidenti e alla diminuzione dei rimborsi per i gruppi consiliari. La conferenza Stato Regioni era stata delegata dal Governo a trovare i nuovi criteri per ridurre e uniformare la spesa delle Regioni fornendo una proposta di revisione della spesa . All'inizio di ottobre il Governo infatti aveva varato una serie di misure per il contenimento dei costi degli enti locali, anche a seguito dei numerosi casi giudiziari che hanno coinvolto molti consigli regionali, dando incarico alla conferenza Stato Regioni di trovare le amministrazioni più virtuose sulle retribuzioni a cui tutte le altre dovevano adeguarsi. La Conferenza Stato-Regioni ha indicato dunque nell’Umbria la regione più virtuosa per quanto riguarda la retribuzione dei Presidenti di Giunta, l’Emilia Romagna per quanto riguarda i consiglieri regionali e ha indicato la Regione Abruzzo  per i finanziamenti ai gruppi consiliari. Tutte le altre regioni dovranno adeguarsi a questi nuovi criteri entro la data ultima del 30 novembre.

Stangata sui rimborsi dei gruppi consiliari – Come spiegano da Palazzo Chigi la proposta garantisce il dimezzamento dei costi delle Regioni per un risparmio complessivo di circa 40 milioni di euro l'anno e per questo rende superflua l’adozione di un provvedimento espresso da parte del Governo. Dal prossimo dicembre dunque gli stipendi di tutti i presidenti si adegueranno a quello dell'Umbria cioè 7.400 euro netti al mese, mentre fino ad oggi si arrivava fino a 14 mila euro. Per i consiglieri regionali invece lo stipendio sarà abbassato di circa mille euro, per un totale di 6.200 euro netti per 12 mensilità comprensivi però anche dei cosiddetti rimborsi spese che fino ad oggi facevano lievitare la somma totale.  La novità maggiore forse però arriva per i gruppi consiliari ai quali sarà versato solo 5.000 euro l’anno per ognuno dei consiglieri iscritti al gruppo quando oggi si poteva arrivare anche a 260 mila euro annui per consigliere come nel Lazio. Ovviamente questo è solo il primo passo per una riforma della spesa pubblica che vede tra le altre cose da qui al 2014 il taglio dei consiglieri regionali e soprattutto lo stop ai vitalizi.

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