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Regionali, Bosi (Cdx) a Fanpage: “Con Tomasi strapperemo la Toscana al centrosinistra”

Dalle proposte per la Regione su sanità, infrastrutture e lavoro al “remigration” di Vannacci, passando per lo scandalo di FdI a Prato, il candidato capolista della civica È Ora!, Lorenzo Bosi, spiega a Fanpage.it il programma con cui Alessandro Tomasi (cdx) punta a convincere i cittadini toscani i prossimi 12 e 13 ottobre.
A cura di Giulia Casula
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"Alessandro Tomasi è in grande ripresa e molto probabilmente vincerà le elezioni regionali", dice a Fanpage.it Lorenzo Bosi, candidato capolista nel collegio di Firenze con la lista È Ora! Per Tomasi Presidente. "Se riusciremo a strappare la Toscana a Giani e al centrosinistra? Sì, siamo su questa strada", assicura.

Gli ultimi sondaggi prima dello stop elettorale danno Giani come largamente favorito. Come pensate di convincere gli elettori della Toscana? 

Innanzitutto le infrastrutture. La Toscana è molto arretrata da questo punto di vista, sia sulle infrastrutture fisiche che quelle digitali. Noi abbiamo due strade, due arterie principali, che uniscono le varie città della Toscana (la Firenze-Pisa-Livorno e la Firenze-Siena-Grosseto), che sono in condizioni molto difficili. Addirittura sulla Firenze-Pisa-Livorno è nato un comitato che si chiama "I dannati", ovvero quelli che hanno avuto i danni da questa strada ormai in condizioni pessime. C'è un tema infrastrutturale che coinvolge anche l'aeroporto di Firenze che è rimasto nel mezzo, cioè né si sviluppa e né viene chiuso. E poi c'è un tema anche di trasporti ferroviari che sono spesso inefficienti e disorganizzati. Il problema delle infrastrutture è molto forte e riguarda la vita di tutti i cittadini e le aziende perché scoraggia gli investimenti in Toscana. C'è anche un problema di infrastrutture digitali perché la Regione è molto arretrata da questo punto di vista: ci sono collegamenti ancora da completare e quindi c'è un ostacolo per la competitività delle aziende e per il lavoro. Poi c'è il grande tema della sanità. La Toscana è la Regione che ha il buco sulla sanità più grande d'Italia. Nel senso, la meno performante da un punto di vista del conto economico. È la Regione con la tassa addizionale regionale più alta d'Italia: i cittadini stanno pagando gli effetti di una gestione difficile. Anche la Corte dei Conti parla di una situazione fuori controllo. È un buco che si allarga sempre di più. È una spesa che lievita ma che non va nella direzione del miglioramento dei servizi, perché le liste di attesa non arretrano ma anzi si allungano e la qualità dei servizi è una qualità che lascia a desiderare, ad eccezione della grande professionalità dei medici e degli infermieri. Addirittura c'è un dato che è uscito in questi giorni sugli organi di stampa e pare che l'8% dei cittadini toscani rinunciano alle cure per un problema di tempi.

Pd e M5s hanno proposto un reddito di cittadinanza regionale finanziato con fondi europei. Immagino che non sia una misura condivisa dal centrodestra, quindi le chiedo: che cosa proponete voi per il lavoro?

No, assolutamente no, non è quella la strada. Il reddito di cittadinanza non è la via per incentivare il lavoro. Anzi diventa uno strumento di depressione rispetto al lavoro perché è un ostacolo alle aziende a trovare personale perché ovviamente chi percepisce una cifra che è vicino a uno stipendio per non lavorare è molto difficile che poi accetti proposte di lavoro. La ricetta è assolutamente diversa. Noi dobbiamo riattivare il lavoro di qualità. Abbiamo in Toscana dei centri di ricerca importanti, che spesso non vengono collegati progettualmente col mondo  dell'industria. Quindi, ad esempio, il ricercatore rimane in un segmento avulso rispetto a un programma complessivo e lo porta fino a un progetto industriale sul mercato e quindi è sottopagato, spesso con contratti annuali che vengono rinnovati. Occorrerebbe un progetto da parte della Regione che riesca a mettere insieme la parte migliore della ricerca con la parte migliore dell'industria, per dare una prospettiva a dei ricercatori di qualità che in alternativa lasciano la Toscana per finire non sempre all'estero, ma anche in altre regioni d'Italia dove su questo tema c'è una maggiore proattività.

Quali sono gli altri temi prioritari per lei?

Un tema che mi appartiene e che io espongo spesso in campagna elettorale è quello dell'esigenza di rinnovare gli impianti sportivi perché sono in Toscana a un livello molto arretrato rispetto alle altre regioni, rispetto al Veneto, alla Lombardia e anche all'Emilia-Romagna, nonostante la matrice politica di governo che è simile a quella della Toscana e quindi evidentemente è un problema che riguarda la regione. Per non parlare poi della Croazia e della la Slovenia e di altri Paesi d'Europa dove gli impianti sportivi sono di ultimissima generazione e sono un elemento di attrazione rispetto ai giovani per fare sport. È necessario dare vita a un'operazione per rifare questi impianti, ma non se li deve accollare la Regione. Propongo una soluzione che non ha costi sull'ente ma di cui si caricherebbero anche le società sportive a fronte di un aiuto sulla garanzia. Fidi Toscana è uno strumento perfetto, tra l'altro di proprietà della Regione Toscana e partecipato dalle banche, che potrebbe essere adattato con una delibera del Consiglio regionale a strumento di garanzia per le società sportive e per il terzo settore e potrebbe favorire il rifacimento di tutti gli impianti che oggi sono vetusti e non più funzionali per fare sport. Un impianto sportivo nuovo diventa un centro di socialità, di salute e anche di sicurezza sul territorio. Questo sarebbe già un contributo importante per i giovani, per i cittadini e per il territorio.

È stata  una campagna elettorale contraddistinta da dei toni abbastanza accesi.  Lo scorso weekend ci sono state delle polemiche legate al Remigration Summit, il meeting dell'estrema destra europea tenutosi a Livorno, a cui era presente anche Roberto Vannacci. Lei è d'accordo con l'idea di remigrazione e in generale con le dichiarazioni del generale?

Allora, io ho molto apprezzato l'intervento di Tomasi che ha preso le distanze dalle posizioni del generale Vannacci. Io le prendo ancora di più, nel senso che il modo di comunicare i contenuti del messaggio di Vannacci sono quanto di più lontano rispetto alla mia cultura politica.

Chi lo ha contestato a Livorno ha fatto bene?

Vannacci a volte ha modi e linguaggi che non favoriscono il dialogo sereno. Sono modi che non mi appartengono.

Come commenta invece, la vicenda di don Biancalani, a cui è stata tolta la rappresentanza della parrocchia di Vicofaro che fino a due mesi fa ospitava più di cento migranti. Era stato proprio Tomasi a ordinare la chiusura della struttura. È giusto secondo lei?

È un argomento che in tutta sincerità non ho seguito. Ho grande fiducia nei confronti del nostro candidato presidente,  è una persona ponderata che prende decisioni pensate mai di impulso o di pancia. Quindi presumo che abbia fatto una scelta ponderata, però non non ho approfondito il caso.

C'è stato poi anche un altro scandalo che è quello di Fratelli d'Italia a Prato e lì abbiamo visto il ritiro del candidato consigliere Tommaso Cocci e poi l'indagine su un suo collega di Fdi e un ex dello stesso partito. Lei su questo si è fatto un'idea su questa vicenda?

Allora, c'è un'indagine in corso e quindi io aspetterei i risultati delle indagini. È evidente che probabilmente c'è stata l'esigenza di procedere con un po' di avvicendamento all'interno delle liste. Ma essendo un fatto che riguarda Fratelli d'Italia, che non è il mio partito, noi siamo la lista civica in appoggio al presidente di sostegno al presidente Tomasi, commento le vicende di casa nostra e non quelle di casa degli altri.

Il comune di Bologna ha approvato la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese. Sarebbe favorevole a un'iniziativa simile a Firenze?

Guardi, io sono un candidato per le elezioni regionali. La Regione ha tanti problemi, il nostro programma è attinente alle funzioni della Regione e io mi attengo a ciò che riguarda la regione Toscana. Sono temi che ci porterebbero lontano.

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