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Recovery Fund, Amendola: “Governance è nelle linee guida dell’Ue e non toglie potere ai ministeri”

“La governance è nelle linee guida della Commissione europea. Ogni Paese poi sceglie come costruire la sua governance, che non sostituirà i ministeri come è stato detto”: così il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola, commenta la distensione delle tensioni nella maggioranza delle ultime ore. E Luigi Marattin, di Italia Viva, raggiunto dai microfoni di Fanpage.it, aggiunge: “”Sono fatti positivi, che non si parla più di quella strana cabina di regia e che finalmente abbiamo visto dei progetti, con un titolo e relativo costo. Siamo contenti che oggi sia stato archiviato quell’errore”.
A cura di Annalisa Girardi
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Si allentano le tensioni all'interno della maggioranza sul Recovery Fund. "Bisogna accelerare sul Next Generation Eu. Il Consiglio dei ministri invierà una proposta al Parlamento per discutere poi con gli enti locali, con le Regioni, con gli attori sociali. Perché è un investimento per il nostro futuro e quindi tutti gli aspetti, come stiamo facendo in questi giorni, saranno discussi", commenta il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola, parlando con la stampa. Tornando sul tema della governance, che aveva determinato lo strappo tra Giuseppe Conte e Italia Viva, il ministro però ribadisce: "La governance è nelle linee guida della Commissione europea. Ogni Paese poi sceglie come costruire la sua governance, che non sostituirà i ministeri come è stato detto".

Amendola quindi torna a ripetere che le norme per il rilancio verranno comunque delineate sulla base di un confronto e di un dialogo tra le varie forze politiche. I renziani da una parte mostrano soddisfazione, dall'altra però continuano a insistere su una serie di punti. In primis il Mes. Il presidente della Commissione Finanze della Camera e deputato di Italia Viva, Luigi Marattin, raggiunto dai microfoni di Fanpage.it ha commentato: "Sono fatti positivi, che non si parla più di quella strana cabina di regia e che finalmente abbiamo visto dei progetti, con un titolo e relativo costo. Siamo contenti che oggi sia stato archiviato quell'errore, ma oggi abbiamo detto qualcosa in più. Cioè, come li spendiamo questi soldi? Li usiamo come regalo di Babbo Natale per sopravvivere o li utilizziamo per quello che sono".

E aggiunge: "Quella che ci è stata sottoposta l'8 dicembre è un'opzione pessima perché non è una task force e basta, è una task force che dice che si può nominare chiunque, senza concorso e senza controllo della Corte dei Conti e questo chiunque ha il potere sostitutivo nei confronti delle amministrazioni centrali e locali dello Stato e ha il potere di emanare ordinanze in deroga a tutte le leggi della Repubblica".

Sulla proposta di Italia Viva, Marattin sottolinea che la cabina di regia non possa essere "una cosa a tre ministri". E ribadisce: "Deve essere il governo e il Parlamento. Abbiamo proposto di fare un'unità di missione, anche a Palazzo Chigi se si ritiene opportuno, ma dentro la filiera della Pa. Se c'è qualcuno che non è adatto lo si sostituisce, ma la filiera della Pa deve essere garantita". Infine, il deputato evidenzia anche una perplessità che permane tra i banchi di Italia Viva: "Se si è deciso di utilizzare 88 miliardi del Recovery Fund non per fare spese nuove, ma per finanziare spese già previste in bilancio, perché la stessa cosa non si può fare con i 36 miliardi del Mes?". E, sulla salute del governo, chiude: "Ci stiamo chiedendo se quello degli ultimi mesi è il modo in cui vogliamo affrontare i prossimi. Se si decide di sì, tutti avanti e rimbocchiamoci le mani. Se si decide di no, tutti insieme vedremo come fare".

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