Rampelli (FdI) se la prende con gli studenti aggrediti da neofascisti nei licei occupati

C’è stata la “assoluta condanna” dell’aggressione neofascista ai danni degli studenti del liceo Righi di Roma, nell’intervento del deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli. Ma il meloniano ha dedicato buona parte del suo discorso a criticare l’occupazione, che sarebbe “di parte” e “impedisce agli studenti che vogliono studiare di farlo”.
A cura di Luca Pons
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Negli scorsi giorni, a Roma, il liceo Righi occupato dagli studenti è stato vittima di diversi attacchi di gruppi neofascisti. Nella notte tra il 3 e il 4 novembre un gruppo di ragazzi, i volti coperti, ha attaccato inneggiando al Duce, lanciando bottiglie e minacciando gli studenti. La cosa si è ripetuta la sera dopo. Non è stato il primo caso simile, nella capitale e non solo. Oggi il tema è arrivato in Parlamento. E Fabio Rampelli, esponente di spicco di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Camera, dopo aver condannato la violenza ha criticato duramente le vittime dell'aggressione, affermando che le occupazioni siano "di parte" e che se fossero più condivise "probabilmente tutto sarebbe più semplice".

L'intervento di Rampelli è arrivato dopo quello del deputato del Pd Andrea Casu, che aveva annunciato una richiesta di informativa e aveva criticato il governo Meloni, la presidente del Consiglio in particolare, per non aver preso una posizione netta sulla vicenda. Il riferimento era anche a un'intervista dello stesso Rampelli, che parlando al Corriere della sera ha paragonato le due "intolleranze": quella degli studenti che avevano voluto fare una giornata di confronto su Gaza "con ospiti di una sola parte", e quella dei "teppistelli" che hanno attaccato "con orribili slogan nostalgici"

Prendendo la parola in Aula, il deputato ha iniziato: "Abbiamo già apostrofato come era necessario ogni comportamento violento. La violenza è da ripudiare in tutto e per tutto. Non c'è stata occasione in cui da parte dei Fratelli d'Italia e di tutto il centrodestra non siano state spese parole di assoluta, ferma condanna per chi compie gesti come quelli". Poco più avanti, ha anche ribadito la "totale, assoluta condanna" di un atto "pericoloso" e "ridicolo, cioè che ridicolizza chi lo fa".

Il resto del suo intervento è stato dedicato a criticare l'occupazione. "Stiamo parlando di una scuola pubblica. E stiamo parlando nella fattispecie di un'occupazione che dura da quattordici giorni" , ha affermato. "Quattordici giorni di occupazione sono tanti". Un'occupazione che "impedisce agli studenti che vogliono frequentare e studiare" di farlo, "perché per questo esistono le scuole". "Si chiama, in Costituzione, diritto allo studio".

Rampelli ha insistito che non c'è "nessun pregiudizio nei confronti di manifestazioni che coinvolgano l'intero corpo studentesco". Ma qui ha attaccato nuovamente l'occupazione del Righi – e ha allargato il discorso ad altri casi simili – da un altro punto di vista: "Se le occupazioni fossero fatte ricomprendendo la comunità studentesca in quanto tale, e non fossero invece delle occupazioni di parte, probabilmente tutto sarebbe più semplice". Non è chiaro se il deputato intendesse che, se l'occupazione non fosse stata "di parte", si sarebbero evitate delle aggressioni neofasciste.

"Se la scuola è pubblica, la scuola appartiene a tutti gli studenti e a tutte le famiglie che pagano le tasse", ha aggiunto ancora. Per poi ribadire un'altra volta la polemica sulla giornata dedicata a Gaza, come se si trattasse di un evento equivalente all'attacco: "C'è stata una richiesta per svolgere, in maniera che condivido, una giornata di approfondimento su Gaza. In questa giornata però c'era una sola parte che faceva l'approfondimento, non c'erano ospiti che si confrontavano tra loro. E quindi c'è stato un intervento da parte delle autorità scolastiche, legittimamente".

Più tardi, Casu ha criticato l'intervento di Rampelli con una nota: "Invece di limitarsi a stigmatizzare la violenza e chi la compie, è intervenuto in Aula per attaccare gli studenti che occupano le scuole, distorcendo completamente il senso di quanto accaduto. Un comportamento grave, che ribalta le responsabilità e contribuisce a legittimare un clima di intimidazione e revisionismo inaccettabile. La libertà di espressione, la partecipazione e il dissenso giovanile non possono essere messi sullo stesso piano della violenza squadrista".

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