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Rai, la proposta di legge del M5s: “Aboliremo il canone aumentando la pubblicità”

Il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge che punta ad abolire il canone Rai, aumentando gli introiti attraverso la pubblicità, eliminando quindi il tetto pubblicitario. Il disegno di legge è stato presentato al Senato da Gianluigi Paragone e alla Camera dei deputati da Maria Laura Paxia.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il Movimento 5 Stelle vuole abolire il canone Rai. L’obiettivo dichiarato dei pentastellati è quello di non far più pagare ai cittadini la ‘tassa’ sul servizio pubblico televisivo, puntando invece ad avere maggiori introiti attraverso la pubblicità. La proposta di legge sul tema è stata presentata oggi al Senato da Gianluigi Paragone: “In attesa di fare una vera e propria riforma della Rai e del mercato pubblicitario, a partire dagli OTT, vogliamo aiutare le famiglie italiane abolendo il canone”.

La scelta di abolire il canone porterà inevitabilmente a un maggiore spazio per la pubblicità sulla tv pubblica: "Ovviamente – spiega Paragone – questo comporta l'inevitabile scelta di eliminare anche il tetto pubblicitario dando il via a una vera e propria concorrenza, che oggi non c'è, tra il servizio pubblico, Mediaset, La7 e tutti gli attori privati del mercato radiotelevisivo. Questo è lo spirito del disegno di legge che ho presentato in Senato”.

Il disegno di legge è stato presentato anche alla Camera dalla deputata Maria Laura Paxia: “Lunedì ho trasmesso agli uffici della Camera la mia proposta di legge per l’abolizione del canone Rai. Ritengo che il canone sia una tassa ingiusta e per questo vada abolita. La mia proposta di legge modifica anche i limiti di affollamento pubblicitari, equiparandoli a quelli delle televisioni private. In questo modo la Rai potrebbe essere competitiva nel mercato, mantenendo sempre però la sua funzione pubblica”.

Paxia nega che si tratti di una privatizzazione del servizio pubblico: “Non è nostra intenzione privatizzare la Rai, che continuerà ad essere un servizio pubblico con il cda, l’ad e il presidente, oltre che ad essere controllata dalla commissione parlamentare per la Vigilanza Rai che, in questo momento più che mai, dovrà vigilare sull'operato della televisione pubblica. Con il taglio del canone la Rai dovrà puntare sulla qualità del servizio e non potrà finanziare i maxi stipendi con i soldi pubblici”.

Ieri era emersa l’intenzione del Movimento 5 Stelle di puntare a questo nuovo modello per la Rai, da affiancare anche alla proposta di legge Liuzzi riguardante la revisione della governance del servizio pubblico, con l’obiettivo di togliere la politica dalla Rai. La Lega sembra essere favorevole alla nuova idea di servizio pubblico che ha in mente il M5s. Massimiliano Capitanio, capogruppo del Carroccio in commissione di Vigilanza Rai, sostiene che i pentastellati si siano allineati “alla battaglia storica della Lega: lavoreremo insieme per la sostenibilità economica dell’operazione che segue alla nostra risoluzione per il taglio dei compensi e per la razionalizzazione dei dirigenti".

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