Processo Ruby, ancora un rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio, ancora una volta, a Milano, per il caso Ruby. La decisione è stata presa dal gup Maria Vicidomini che ha mandato a processo anche 4 "olgettine" nel filone con al centro i versamenti, risalenti al 2016, dell'ex premier a Aris Espinosa, Elisa Toti, Miriam Loddo e Giovanna Rigato in cambio del loro silenzio nei processi, e i reati di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Lo hanno chiesto al termine dell'udienza preliminare il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio.
Il leader di FI è già processo a Milano con altri 23 imputati, tra cui la stessa Karima El Mahorug, e quest'ultimo filone verrà poi riunito con quello principale. L'inizio del dibattimento a carico di Berlusconi e delle altre 4 olgettine è previsto per il prossimo 9 maggio davanti alla quarta sezione penale. La prossima udienza del dibattimento principale si terrà invece il 7 maggio davanti alla decima penale. Il procedimento Ruby ter era stato già spacchettato e ha dato vita ad altri filoni in altri Tribunali: a Siena è in corso il processo che vede imputato Berlusconi insieme al pianista di Arcore Danilo Mariani; a Torino si è in fase di udienza preliminare, e ancora un'altra parte del procedimento è stata spostata a Roma. Oggi il gup milanese ha respinto un'istanza della difesa del leader di Forza Italia che chiedeva che gli atti di parte del procedimento tornassero a Monza e Treviso, dove erano stati trasmessi inizialmente.
Parti civili anche in questa tranche sono Ambra Battilana, Imane Fadil, Chiara Danese, tutte e tre testimoni chiave dell'accusa nel processo Ruby, e anche l'avvocatura dello Stato in rappresentanza della Presidenza del Consiglio per il reato di corruzione in atti giudiziari.
Secondo il legale di Berlusconi, Federico Cecconi la decisione del gup di Milano "è assolutamente tecnica, non ci sorprende, perché il giudice doveva solo decidere sulla non superfluità del dibattimento e non sul merito e il dibattimento sarà la sede opportuna per dimostrare l'estraneità alle accuse" dell'ex premier. E a chi gli chiedeva se avesse già sentito al telefono l'ex Cavaliere, il difensore ha risposto "no, non ancora" spiegando che in questi giorni "è in altre faccende affaccendato".
Rigato, una delle quattro donne coinvolte, indagata in un procedimento per tentata estorsione ai danni del leader di Forza Italia, nella scorsa udienza aveva chiesto di essere giudicata con rito abbreviato condizionato alle testimonianze di un manager di Rti, controllata del gruppo Mediaset, e della showgirl Francesca Cipriani, anche lei imputata nel caso Ruby ter. Già i pm, però, avevano fatto notare che non si poteva aspettare che la soubrette tornasse dall'Honduras, dove sta partecipando all'Isola dei Famosi, per sentirla in aula e men che meno si poteva attivare una rogatoria internazionale per ascoltarla come testimone. L'istanza, dunque, è stata respinta dal gup e Rigato non ha chiesto l'abbreviato "secco", ossia senza testimonianze.