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Pisanu, Scajola e i complotti nel Pdl, il Governo è alla fine?

Da giorni i due ex Ministri mostrano sempre più apertamente i loro malumori. Intorno a loro si sono raccolti un gruppo di parlamentari non più disposti a seguire la linea del partito e che potrebbero essere fondamentali nelle prossime votazioni in Aula.
A cura di Antonio Palma
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Da giorni i due ex Ministri mostrano sempre più apertamente i loro malumori. Intorno a loro si sono raccolti un gruppo di parlamentari non più disposti a seguire la linea del partito e che potrebbero essere fondamentali nelle prossime votazioni in Aula

E’ da giorni che due degli esponenti politici più importanti del Popolo della Libertà danno segnali di malumore abbastanza espliciti e parlottano su un possibile futuro senza Berlusconi. Non stiamo parlando di qualche “responsabile” votato alla causa della maggioranza nel corso della legislatura, ma di due politici forzisti della prima ora. Gli ex Ministri Scajola e Pisanu non che siano nuovi nel compiere gesti contro la loro stessa maggioranza, ma questa volta si parla della tenuta dell’intero Governo.

Attorno ai due parlamentari si sono formati due gruppi di insoddisfatti che chiedono a Berlusconi misure concrete per un rinnovamento all’interno del partito, ma anche qualcuno che pensa ad un Governo di transizione. Non che Pisanu e Scajola siano alleati stretti ma le condizioni attuali, giocoforza li hanno avvicinati, creando una fronda di qualche decina di parlamentari, sufficienti a far cadere il Governo.

Soprattutto Pisanu sembra oramai avviato verso una fuoriuscita dal Pdl per creare un suo gruppo parlamentare, da mesi ormai ad ogni votazione parlamentare non manca di affermare la sua posizione in contrasto a quella del partito. L’obiettivo finale è quello di un Governo di transizione che riesca a raggruppare buona  parte dei centristi e del gruppo di Futuro e Libertà. Da buon democristiano, infatti, Pisanu sta intrattenendo incontri più o meno riservati con il Presidente della Camera Fini, il leader dei centristi Casini, ma anche con qualche esponente del Pd.

Per il momento comunque nulla di sicuro, tutti giocano di rimessa e lanciano segnali al Premier. Molti temono di non essere rieletti in caso di elezioni anticipate e cercano di trovare possibili soluzioni ai problemi. Tutti assicurano che nessun ribaltone sarà mai possibile e se crisi ci sarà avverrà tutto alla luce del sole, ma in realtà in queste ore in molti all’interno della maggioranza stanno facendo la conta. Il Governo, infatti, nelle prossime settimane sarà impegnato in parecchie votazioni delicate in Parlamento, dal ddl intercettazioni al decreto sviluppo e i passi falsi sono dietro l’angolo.

Sembra che il potere carismatico di Berlusconi non faccia più presa sui suoi e che il Governo sia in balia delle continue richieste dei parlamentari della maggioranza. Tra i mugugni leghisti, gli scontri tra Ministri, i contrasti con Tremonti e i malumori interni al Pdl, il Premier non riesce più a tappare le falle che ogni giorno sbucano nella nave del Governo.

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