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Manovra 2026

Pensioni, stop a Quota 103 e Opzione Donna e aumenta l’età pensionabile: tutte le novità in Manovra

Niente più Quota 103 né Opzione donna. Nel 2026, stando alla bozza della legge di bilancio, nessuno dei due anticipi per la pensione sarà rinnovato. Restano Ape sociale e il bonus Maroni. Confermato l’aumento dell’età pensionabile dal 2027.
A cura di Luca Pons
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Il testo della manovra 2026 non è definitivo, anzi: per il momento si parla solo di una bozza. Ma per quanto riguarda le pensioni ci sono delle sorprese. Non c'è il rinnovo di Opzione donna e di Quota 103, che quindi sparirebbero a partire dal 1° gennaio 2026. Confermato invece che dal 2027 si alzerà l'età pensionabile.

Rinnovati Ape sociale e bonus Maroni per chi sceglie di restare al lavoro anche quando ha i requisiti per la pensione. C'è anche un aumento per le pensioni sociali degli over 70, mentre nessun aumento extra per le pensioni minime. In Parlamento, su spinta dei partiti, le cose potrebbero cambiare ancora.

Cancellate Quota 103 e Opzione donna dal 2026

Nessun cambiamento, per il prossimo anno, alla pensione prevista dalla riforma Fornero. L'assegno di vecchiaia potrà scattare dopo i 67 anni. Quello di anzianità dopo 42 anni e dieci mesi di contributi (un anno in meno per le donne). Questi requisiti inizieranno a salire dal 2027.

Resta in vigore l'Ape sociale, rivolto a chi ha 63 anni e cinque mesi di età, 30 anni di contributi ed è disoccupato di lungo corso, oppure fa il caregiver per un parente convivente con disabilità, oppure è invalido civile, o ancora svolgono mansioni gravose (in questo caso servono 36 anni di contributi). Chi ottiene questo assegno pensionistico potrà continuare a cumularlo con redditi da lavoro, ma solo se si tratta di lavoro autonomo occasionale, con un limite di 5mila euro lordi all'anno.

Confermato anche il bonus Maroni, per chi entro il 31 dicembre 2026 matura i requisiti per la pensione anticipata: 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne. Se decide di proseguire a lavorare, potrà rinunciare a versare ulteriori contributi – la parte che spetta al dipendente, non al datore di lavoro. Questo significa che il futuro assegno pensionistico crescerà di meno, ma quella parte di contributi (pari al 9,19% dello stipendio lordo) verrà inserita direttamente in busta paga, andando ad aumentare lo stipendio.

Sia Quota 103 (pensione a 62 anni di età e 41 anni di contributi), sia Opzione donna (35 anni di requisiti e 61 anni di età, che possono scendere di un anno per ogni figlio a carico, fino a un massimo di due anni) al momento non risultano rinnovate. Negli ultimi anni, con le strette del governo Meloni, le due misure sono diventate decisamente di nicchia, con una quantità sempre più bassa di lavoratrici e lavoratori che le ha scelte per la pensione.

Si alza l'età pensionabile dal 2027, chi è escluso

L'età pensionabile resterà la stessa nel 2026. I requisiti aumenteranno di un mese nel 2027 e di altri due mesi nel 2028. Cambierà quindi l'età necessaria per andare in pensione di vecchiaia – da 67 anni a 67 anni e tre mesi nel 2028 – e anche gli anni di contributi per la pensione di anzianità o anticipata – da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e un mese nel 2028, sempre un anno in meno per le donne.

Sono poche le categorie che saranno escluse. Chi ha almeno 30 anni di contributi e ha svolto, per almeno sei degli ultimi sette anni (o per sette degli ultimi dieci), una mansione particolarmente gravosa: tra gli altri ci sono gli operai edili, conduttori di mezzi pesanti o treni, infermieri e ostetriche, insegnanti di scuola dell'infanzia e asilo nido, operatori ecologici.

Niente aumento dell'età pensionabile anche per chi fa lavori particolarmente pesanti, come lavoro di notte a turni e autisti dei mezzi pubblici, sempre purché abbiano 30 anni di contributi. Per quelle lavoratrici e lavoratori che invece, ad esempio, sono caregiver o invalidi civili, i requisiti per la pensione saliranno come per tutti gli altri. Per il personale delle forze armate (tra cui carabinieri, Guardia di finanza e vigili del fuoco) c'è un ulteriore aumento di tre mesi dal 2027.

Niente aumento per le pensioni minime, tempi più rapidi per il Tfs degli statali

Non c'è un aumento extra per le pensioni minime. Per effetto dell'inflazione e dell'aumento stanziato lo scorso anno, l'importo dovrebbe salire dagli attuali 603,40 euro a 621 euro. Salirà invece l'importo dell'assegno sociale per gli over 70 in difficoltà economica: l'aumento sarà di 20. euro al mese, per tredici mensilità. Sempre per l'assegno sociale, il requisito di reddito passa da 7.002,84 euro a 7.262,84 euro all'anno.

C'è poi un'altra misura che riguarda il mondo dei pensionamenti. Per i dipendenti pubblici, il tempo di erogazione del Tfr (che si chiama Tfs) scenderà da dodici a nove mesi, ma solo per chi ha maturato i requisiti per la pensione di anzianità o di vecchiaia previsti dalla riforma Fornero.

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