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Passera: “Troppe tasse in Italia. Ma Monti ha salvato il Paese dal fallimento”

Il Ministro dello Sviluppo Economico è intervenuto al meeting di Comunione e liberazione a Rimini, manifestando un ottimismo per il futuro già palesato ieri dal premier, ma ammettendo che “il livello di tassazione in Italia è una zavorra”. Critici, però, i sindacati: “La situazione peggiorerà in autunno”.
A cura di Biagio Chiariello
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passera ammette troppe tasse ma abbiamo salvato il paese dal fallimento

L'uscita della crisi è vicina. Dopo le parole di ottimismo pronunciate ieri da Mario Monti al Meeting di Comunione e Liberazione, anche il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, si mostra fiducioso per il futuro. «Dipenderà molto da quello che riusciremo a fare» dice Passera, in merito alla possibilità dell'Italia di uscire dall'empasse economica. Tuttavia, «sì la vedo l'uscita dalla crisi» dice dal palco della stessa kermesse estiva di Cl sul quale aveva esordito, ieri, il Presidente del Consiglio. Ma alla dichiarazioni del ministro, i sindacati rispondono scuotendo il capo: «Difficile comprendere dove vedano l'uscita dalla crisi – è il commento di Elena Lattuada, segretaria confederale della Cgil- I dati in nostro possesso, ma anche quelli di Confindustria, ci dicono tutto il contrario, sarà un autunno molto complicato».

In tal senso, Passera ammette che «non dobbiamo nasconderci i problemi sulla crescita e sulla crisi: la situazione è ancora un po' peggio di quello che uno potrebbe immaginarsi». Ma è pur vero che la situazione per il Belpaese sarebbe potuta essere anche peggio di così, se non fosse stato per l'esecutivo tecnico guidato da Mario Monti: «abbiamo evitato il commissariamento, ma ci siamo arrivati molto vicini» dice Passera. Il premier ha salvato «l'indipendenza dell'Italia» ed «il fallimento» con «forti e drastiche azioni strutturali e condivise» afferma il ministro, che in tal senso non risparmia frecciate alla politiche passate: «questi 20 anni di Seconda Repubblica ci hanno lasciato un'eredità davvero deludente». Senza evasione e con un debito su livelli europei «saremmo oggi un altro paese».

Secondo Passera, il vero problema dell'Italia è un eccessivo debito pubblico e in tal senso da' la sua interpretazione di cosa è accaduto in questi decenni:

 Il debito pubblico era sceso al 100%, avevamo imboccato la strada giusta e poi è risalito al 120. Ci siamo divorati una serie di risorse che ci avrebbero consentito oggi di essere tra i paesi virtuosi e con bassi spread. Ci siamo giocati il dividendo dell'euro e poi per cercare di tenere i conti in ordine, lo Stato ha smesso di costruire futuro, ha sacrificato gli investimenti in conto capitale. Questo perché è sempre più facile tagliare gli investimenti che tagliare la spesa corrente. Ma questa dinamica è pericolosissima».

Il Ministro affronta poi il problema tasse. «Abbiamo uno dei livelli di tassazione più alti del mondo, si tratta di una zavorra che dobbiamo correggere – ha sottolineato -. Bisogna trovare le risorse per il welfare e per ridurre le tasse ai cittadini onesti».  Passera ha anche spiegato che occorre «trovare risorse per il Welfare e per ridurre la fiscalità a cittadini e imprese oneste».

C'è anche un problema produttività secondo Passera:

Ci troviamo con un disagio di livello occupazionale alto come non mai, ma il problema per la competitività e la crescita si chiama produttività che è più grave del problema dello spread finanziario»Sulla produttività dobbiamo recuperare. Rispetto all'Europa siamo indietro. La produttività viene da tante cose ma viene anche da una componente che è nelle mani delle parti sociali. C'è bisogno di coesione sociale che sta alla base della crescita».

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