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No proroga scadenze fiscali, Misiani: “Già concessi rinvii, partite Iva non stanno peggio di altri”

Il viceministro per l’Economia Antonio Misiani ha spiegato perché il governo non ha previsto un’ulteriore proroga delle scadenze fiscali: “Abbiamo bisogno di dati attendibili sulle entrate fiscali del 2020 per poter preparare la nota d’aggiornamento al Def e non avere solo stime scritte sulla sabbia”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La mancata proroga delle scadenze fiscali per imprese e partite Iva ha suscitato non poche polemiche. Da oggi scatta la maratona che interesserà 4,5 milioni di contribuenti, con 142 le scadenze previste da oggi fino al 31 luglio.

"Le partite Iva non stanno peggio degli altri. Ma ora rate mensili e addio agli ingorghi". Lo ha detto il viceministro per l'Economia Antonio Misiani in un'intervista al quotidiano ‘La Stampa'.

"In questo Paese bisogna anche iniziare a dire che le imposte vanno pagate perché servono a finanziare i servizi essenziali. E non credo che le partite Iva stiano peggio degli altri". Il vice del titolare del Mef Gualtieri ha spiegato il perché le proroghe non vengono concesse: "Di certo abbiamo bisogno di dati attendibili sulle entrate fiscali del 2020 per poter preparare la nota d'aggiornamento al Def e non avere solo stime scritte sulla sabbia".

"Ma il tema non è solo questo" perché "stiamo parlando di scadenze che erano previste per il 30 giugno, per le quali abbiamo già concesso più tempo: fino al 20 luglio senza alcun aggravio e fino al 20 agosto con una maggiorazione dello 0,4%, cioè 4 euro ogni mille".

E tutto questo, ha aggiunto ancora Misiani, replicando alle critiche delle opposizioni, "dopo aver rinviato a settembre i versamenti di marzo, aprile e maggio e aver deciso sgravi per oltre 56 miliardi da qui al 2022, tra cancellazione dell'Irap 2020 ed eliminazione delle clausole di salvaguardia Iva e accise".

Misiani nel corso dell'intervista ha annunciato anche che il governo sta "ragionando su una riprogrammazione delle scadenze fiscali di settembre, che potrebbe arrivare con lo scostamento di bilancio. Questo governo ha fatto molto. E rinviare ancora creerebbe solo altri ingorghi più avanti. Ad un certo punto però le imposte vanno pagate". Quindi una nota polemica: "i contribuenti che dovevano versare il 30 giugno lo hanno fatto. Non credo che le partite Iva sottoposte al regime forfettario e agli Isa (gli ex studi di settore, ndr) siano necessariamente in condizioni peggiori".

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