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Nichi Vendola ospite a Che tempo che fa: primarie Pd, Berlusconi e Fiat

Vendola ospite da Fazio presenta il suo ultimo libro “C’è un’Italia migliore”, parla delle primarie del Pd, attacca Berlusconi e soprattutto Marchionne definendo “un ricatto” il referendum sull’accordo per Mirafiori.
A cura di Cristian Basile
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Nichi Vendola, pochi giorni dopo la contestazione da parte di alcuni giovani del Pdl sotto la sua abitazione, è stato ospite ieri a Che tempo che fa, il noto talk show di costume presentato da Fabio Fazio. Il governatore della Puglia ha iniziato la sua intervista presentando il suo ultimo libro: "C'è un'Italia migliore" (Fandango) scritto insieme ai giovani delle "Fabbriche di Nichi" in uscita il 10 Gennaio nelle librerie e che riassume così:

" […] Però ci sono sentimenti profondi, come quelli dell’accoglienza e della condivisione, ci sono dei momenti in cui è importante dire che sotto questa terra che vediamo quotidianamente c’è un’Italia migliore, che si muove sotto la coltre dell’Italia peggiore che ci governa".

Nella stessa intervista, Vendola, ha parlato sia delle primarie del centrosinistra, "importantissime" e "inevitabili" ed alle quali ambisce per diventare il leader del centrosinistra alle prossime elezioni, sia della situazione del centrodestra:

"Per Berlusconi la libertà è l’infinita propensione a diventare acquirenti di merci, è una libertà commerciale e senza contesto storico. Per noi la libertà è stata libertà dalla paura, dalla miseria, dall’ignoranza, dalla superstizione. Abbiamo bisogno di riprenderci la parola libertà e di restituirle il corpo, la carne e il sangue che il berlusconismo le ha tolto".

Parlando, invece,  della questione Fiat ha definito un "ricatto" il referendum sull'accordo per Mirafiori: "Se ad ognuno di noi fanno quel quesito, preferisci lavorare peggio o non lavorare più difficile pensare che non sia un ricatto". Vendola, sicuro della vittoria del si, passa poi all'attacco di Marchionne rifutando l'idea diffusa che vede l'amministratore delegato della Fiat come un' icona della modernità:

“Sarà moderna per un ad, un manager guadagnare 450 volte più di un operaio. Negli anni ’50 Valletta guadagnava 20 volte in più. Questa modernità in che consa consiste se si perde il diritto a scioperare, alla mensa, alla pausa pranzo? Quanti sono gli operai Fiat che vanno in prepensionamento perchè hanno i muscoli spezzati?" continua il leader di sinistra e libertà "Modernità non significava più tempo e benessere per tutti, anche per gli operai di Mirafiori e Pomigliano? Oppure questa modernità ha una puzza ottocentesca? A me non mi piace questa modernità che fa bene a Marchionne e fa male agli operai di Pomigliano".

Una situazione sociale e politica, quella descritta da Vendola, piuttosto sconfortante per il nostro Paese, seppur egli stesso, con parole dense di speranza, si augura un forte cambiamento in senso positivo nei prossimi anni.

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