Nella manovra saltano detassazione tredicesima e bonus di 100 euro: niente busta paga gonfiata a Natale

La manovra 2026, che domani andrà in Consiglio dei ministri, prendere forma. È di queste ore la notizia dell'eliminazione dalla bozza della prossima legge di Bilancio di una tredicesima gonfiata per i lavoratori, misura chiesta da Forza Italia.
Come scrive la Repubblica, nel Documento programmatico di bilancio, che è stato approvato dal governo martedì e che è stato inviato a Bruxelles, ci sono altri bonus, il rifinanziamento per le annualità 2026 e 2027 della la ‘Carta dedicata a te' destinata all'acquisto di beni alimentari di prima necessità, il potenziamento per il 2026, della misura già prevista nel 2025 per le lavoratrici madri di due o più figli titolari di reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua. Oltre alle risorse destinate al completamento della riforma del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare. Ma non c'è nessun taglio delle tasse sulla tredicesima e nessun bonus extra: si parlava di un'esenzione totale dall'Irpef o di un'aliquota agevolata al 10 %, sul modello dei premi di produttività. Ma nel Dpb non ve ne è traccia.
Per i lavoratori l'intervento in manovra avrebbe comportato aumenti netti tra 270 e 1.200 euro, a seconda del reddito. Dalle simulazioni si evinceva, in caso di esenzione totale dall'Irpef, un aumento netto di circa 500 euro per chi guadagna 30mila euro l'anno, e un incremento fino a 1200 euro per i lavoratori con reddito di 50mila euro. Con un'imposta sostitutiva agevolata attorno al 10%, un lavoratore con reddito annuo di 30mila euro avrebbe avuto 270 euro in più in busta paga, mentre i dipendenti con reddito annuo lordo avrebbero avuto a Natale 870 euro in più. Tutto sfumato
Si trattava però di una misura troppo onerosa: il costo stimato per lo Stato era di quasi 15 miliardi, troppi per una legge di Bilancio da 18 miliardi. La tredicesima invece arriverà nella stessa forma dell'anno scorso, e cioè pienamente tassata e senza bonus straordinari.
Dopo il Cdm di martedì, il vicepremier Antonio Tajani, primo sponsor della misura, ha parlato di detassazione "solo rimandata" e ha assicurato di riproporla il prossimo anno. Inoltre non è stato rinnovato il bonus tredicesima da 100 euro introdotto nel 2024 per i redditi medio-bassi: nella legge di Bilancio che sta per essere approvata in Cdm non ci sarà. Si trattava di un'indennità una tantum di 100 euro destinata ai lavoratori dipendenti che rispettavano determinati requisiti reddituali e familiari, come un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro e almeno un figlio di eta inferiore a 21 anni fiscalmente a proprio carico.
La tredicesima dunque torna a come era nel 2023, e viene tassata come una normale retribuzione: le aliquote restano le stesse, 23% fino a 28mila euro, 35% fino a 50mila, 43% oltre. Per la tredicesima però non si applicano le detrazioni per lavoro e carichi familiari, già applicate durante l’anno. Per questo il netto è più basso: un lavoratore con 1.700 euro mensili ne riceverà circa 1.400 netti, esattamente come lo scorso Natale.