Meloni difende il piano Trump per l’Ucraina: “Buon punto di partenza, fa pressione anche sulla Russia”

"Il piano americano" per la pace in Ucraina" è una base di discussione", e da parte del presidente Trump c'è "una disponibilità" a cambiare alcuni punti. In ogni caso, il testo base ha "molti punti particolarmente positivi". Lo ha detto Giorgia Meloni rispondendo alle domande dei giornalisti a Johannesburg, in Sudafrica, al termine del G20. La presidente del Consiglio ha anche negato che le proposte di Trump accontentino soprattutto la Russia: "È stata fatta pressione anche sull'aggressore", anche se ora andrebbe "aumentata". Poi ha smentito qualunque divisione con Matteo Salvini, che pure a più riprese ha messo in discussione il sostegno italiano a Kiev.
"Dagli Usa lavoro prezioso sull'Ucraina, ci sono punti molto positivi nel piano"
Meloni ha iniziato mettendo la questione in termini generali: "Chiunque lavori nell'ottica di arrivare più velocemente a una pace giusta e duratura fa un lavoro prezioso, la proposta americana va letta con questa lente". Dopodiché, ci sarà una "discussione che stiamo intavolando con partner europei, Stati Uniti, Nato e ucraini" per provare a strappare delle modifiche. Anche perché, come detto, il piano messo sul tavolo dagli Usa è stato criticato da molte parti proprio perché sembra accogliere praticamente solo le richieste russe.
Tanto che anche dall'Ucraina c'è la volontà di non dire sì a tutti i costi, ma di ottenere condizioni migliori. Per Meloni "ci sono dei punti che devono essere oggetto di discussione la questione dei territori, la questione del finanziamento per la ricostruzione, la questione dell'esercito ucraino". Ma anche "molti punti che considero particolarmente positivi, in tema soprattutto di garanzie di sicurezza, dove si riprende un'idea che all'inizio fu italiana".
Da parte dell'Europa non serve una "totale controproposta", proprio perché "ci sono molti punti condivisibili". E il fatto che l'Ue non sia stata affatto consultata da Trump prima di presentare il piano secondo Meloni è un "dettaglio" su cui "non è particolarmente utile, in questa fase, concentrarsi". Perché, ha affermato, "molte questioni che sono inserite in questo piano necessitano dell'Europa". Quindi sarà una "prova di maturità" per l'Ue "dimostrare che può fare la differenza con proposte serie, che fanno fare passi avanti". Invece di dire che "va tutto male".
"Trump attacca solo Zelensky? Fa pressione su tutti, è il suo metodo"
La presidente del Consiglio, che nel corso del G20 ha svolto anche una telefonata con Trump, ha poi ribadito una proposta: "Sarebbe buona cosa capire se si riesce almeno a ottenere un cessate il fuoco temporaneo sulle infrastrutture strategiche, che i russi continuano a bombardare in maniera indiscriminata". E ha attaccato: "Tutti stiamo dimostrando la nostra buona volontà, tranne uno: la Russia, che non ha fatto passi avanti dall'inizio".
Subito dopo però è tornata a difendere la linea degli Stati Uniti, di fronte a chi le chiedeva cosa ne pensasse di un presidente Usa che ha attaccato e criticato quasi solo gli ucraini. "Diciamoci la verità, è stata fatta pressione anche sull'aggressore, perché quello che sta accadendo con le compagnie petrolifere russe… dei segnali sono stati dati", ha detto Meloni. "La pressione in questo momento si sta facendo su tutti. Sull'Europa, sull'Ucraina, sulla Russia". Anche se quella su Mosca "penso che si debba aumentarla". Il modo migliore per farlo, però, è "mettere sul tavolo una proposta seria, sensata e capire chi ci sta e chi non ci sta".
Poco prima che la premier parlasse ai giornalisti, peraltro, Trump aveva attaccato per l'ennesima volta il presidente ucraino Zelensky e l'Europa. Ma anche su questo Meloni è stata impassibile: "Penso che alcune cose che vengono dette servano per generare pressioni negli interlocutori, ma mi sembra che lo si faccia un po' di qua e un po' di là. Il metodo di lavoro lo conosciamo, in alcuni casi è stato anche efficace. Il punto vero non sono le dichiarazioni di stampa, ma cosa finisce nero su bianco".
Le parole su Salvini e le divisioni su Kiev
Le ultime domande, poi, si sono dedicate alle tensioni interne sull'aiuto all'Ucraina, soprattutto da parte di Matteo Salvini. A sentire la leader di Fratelli d'Italia, naturalmente, non c'è alcuna contraddizione: "Il vicepremier Salvini dice una cosa corretta: i soldi degli italiani non possono andare a finire a persone corrotte. Mi pare che le istituzioni ucraine abbiano dimostrato di avere la volontà di combattere fenomeni come questo".
E ancora: "Ascolto sempre con grande attenzione quello che dice la maggioranza, a me alla fine interessa solo la postura internazionale dell'Italia, che continui a essere percepita come una nazione seria che ha una linea chiara in politica estera". Liquidate in poche parole, insomma, le lamentele del segretario leghista e vicepremier.