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Guerra in Ucraina

Mattarella alla Conferenza sull’Ucraina: “Da Roma messaggio chiaro, Kiev non è sola”

Nel suo intervento a conclusione della prima giornata di lavori della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina a Roma, il presidente della Repubblica ha rinnovato il messaggio di vicinanza Kiev: “Oggi è più che mai cruciale far sì che Kiev avverta che non è sola”.
A cura di Giulia Casula
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Si è conclusa oggi a Roma, la prima giornata di lavori della Conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina. Nel suo intervento il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rinnovato il messaggio di vicinanza Kiev: "Oggi è più che mai cruciale far sì che Kyiv avverta che non è sola".

Il capo dello Stato ha definito la giornata di oggi "intensa", parlando di "scambi fecondi e interessanti". Alla Conferenza, che si è conclusa con l'impegno finanziario di 10 miliardi di euro di nuovi fondi per l'Ucraina, hanno preso parte i vertici delle istituzioni europee, tra cui la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, assieme a una quindicina di ministri degli esteri e capi di Stato. Ma anche organizzazioni internazionali, rappresentanti di aziende, autonomie locali e società civile.

"Vi è necessità, nelle vicende internazionali, di comportamenti che aprano alla speranza di un mondo contrassegnato dalla collaborazione.È un compito che appartiene agli Stati, alle società civili, alle forze della cultura e dell’economia. Occorre non arrendersi a una deriva che appare voler alimentare soltanto frenesia per smantellare ogni limite. Anche quelli – posti dopo la Seconda guerra mondiale – alla ferocia che caratterizza i conflitti e volti a far prevalere principi di diritto umanitario per tutelare le condizioni delle popolazioni civili", ha sottolineato Mattarella.

Per l'Italia "è stato esercizio coinvolgente avere organizzato, insieme all’Ucraina, questa Conferenza, in uno sforzo ampiamente condiviso che ha visto, in questi mesi, tanti Paesi lavorare in maniera corale. Crediamo convintamente in questa iniziativa, insieme ai partner internazionali che hanno sostenuto in questi anni, e sostengono saldamente, il popolo ucraino e a impostare il processo di ripresa e di ricostruzione del loro Paese. L’elevato livello di partecipazione all’evento di oggi dimostra la vicinanza della comunità internazionale a Kyiv, con rappresentanti di un gran numero di Paesi, di oltre 30 organizzazioni internazionali, di centinaia tra aziende, autorità locali, società civili, ambienti accademici", ha rimarcato.

Sull'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina, la posizione di Mattarella è chiara. "Non possono essere cinismo o indifferenza a guidare i comportamenti delle nazioni.Per questo rendiamo omaggio alla determinazione e al coraggio con cui il popolo ucraino difende il diritto di determinare liberamente il proprio destino, resistendo, da tre anni, a una guerra di aggressione ingiustificabile. Molte persone hanno perso la vita in questa difesa, anche un gran numero di civili inermi colpiti da bombardamenti indiscriminati. Tutti gli ucraini hanno affrontato sacrifici durissimi operando con lo sguardo rivolto al futuro e non al passato", ha sottolineato.

Kiev "può contare  sul sostegno corale alla sua scelta europea, obiettivo al quale puntare nonostante le difficili condizioni. L’Unione Europeaè chiamata a ribadire la volontà di sviluppare un mondo interconnesso, sicuro, prospero, libero. Le volontà di sopraffazione da parte di potenze più armate per imporre il proprio dominio agli altri popoli, con anacronistiche politiche di aggressione, esprime la parte sbagliata della storia", ha ribadito.

In un clima diplomatico delicato, Mattarella ha auspicato che "il principio di buona fede prevalga, allo scopo di ripristinare la pace, nel rispetto della dignità di ogni popolo". La pace in Ucraina deve essere "giusta, complessiva, condivisa, duratura", ha ricordato, e non una "resa alla sopraffazione del più forte". Una pace "apparente a condizioni ingiuste ha sempre vita breve. Ecco perché questa guerra riguarda l’intera comunità internazionale. Fare prevalere il diritto internazionale riflette il comune sentire dell’umanità, non è un esercizio astratto o utopico. Kyiv ha dimostrato di voler affrontare con disponibilità le prime occasioni di confronto che si sono prospettate. Così come durante le drammatiche fasi iniziali del conflitto, oggi è più che mai cruciale far sì che Kyiv avverta che non è sola in questo delicato passaggio: questo messaggio è il primo significato di questa Conferenza", ha concluso.

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