Manovra 2026, le novità dopo l’approvazione in Cdm: le misure su Irpef, pensioni e nuovi bonus

Il governo Meloni ha ufficialmente varato la legge di bilancio 2026 nel Consiglio dei ministri. In manovra ci sono il taglio dell'Irpef dal 35% al 33% per i redditi medio-alti, alcune detassazioni sulla busta paga dei redditi bassi, l'aumento dell'età pensionabile dal 2027, la rottamazione quinquies delle cartelle fiscali, il rinnovo e l'aumento di diversi bonus, un aumento dei soldi dedicati alla sanità, tra le altre cose.
Il testo non è ancora quello definitivo, però. La norma ora passa nelle mani del Parlamento. Senato e Camera avranno tempo fino al 31 dicembre per apportare modifiche. Entro quella data deve arrivare l'approvazione.
- 1Taglio Irpef in Manovra, chi ci guadagna
- 2Le novità sulle buste paga nel 2026
- 3Quanto aumenta l'età pensionabile e per chi
- 4Rottamazione quinquies delle cartelle, come funziona
- 5Aumenta il bonus mamme lavoratrici
- 6Esclusa la prima casa dall'Isee, che effetti avrà
- 7La carta Dedicata a te torna nel 2026
- 8Confermati i bonus edilizi
- 9Cosa c'è sulla sanità nella legge di bilancio
- 10La nuova tassa sulle banche
- 11Le prossime tappe della Manovra 2026
Taglio Irpef in Manovra, chi ci guadagna
Una delle misure su cui il governo punta di più è il taglio dell'Irpef. Per i redditi tra 28mila e 50mila euro, l'aliquota scenderà dal 35% al 33%. Questo significa un risparmio ridotto per i redditi più bassi della fascia (circa 40 euro all'anno per chi ne guadagna 30mila), e più sostanzioso per quelli più alti (440 euro all'anno per chi ha un reddito da 50mila euro in su).
Ci sarà anche un tetto massimo: i benefici fiscali saranno ‘sterilizzati' per i redditi da 200mila euro e oltre. Insomma, il guadagno massimo andrà a chi dichiara tra 50mila e 200mila euro. In Parlamento, con tutta probabilità Forza Italia proverà a modificare questa norma per allargare l'aliquota del 33%, includendo anche i redditi fino a 60mila euro. Finora questa misura è stata esclusa perché troppo costosa.
Le novità sulle buste paga nel 2026
Per quanto riguarda gli stipendi dei dipendenti, la manovra 2026 prevede di abbassare ancora le tasse sui premi di produzione o di risultati, dal 5% all'1%. Saranno detassate anche le somme in busta paga dovute a lavoro notturno o in giorni festivi.
C'è poi una misura specifica per chi ha un reddito sotto i 28mila euro. Per questi lavoratori, se arriva un rinnovo di contratto nel 2026 o se è arrivato nel 2025, l'aumento di stipendio dovuto a questo rinnovo sarà detassato: si pagherà l'Irpef al 5%, invece che al 23%. Nel complesso, quindi, l'effetto più grande sulle buste paga dovrebbe vedersi per quei dipendenti che fanno lavoro notturno o nei festivi e il cui contratto viene rinnovato.
Quanto aumenta l'età pensionabile e per chi
Nonostante le promesse del governo Meloni, che si era impegnato a bloccare l'aumento dell'età pensionabile, non sarà così. A partire dal 2027 si andrà in pensione un mese più tardi. Nel 2028 si aggiungeranno altri due mesi. Questa è stata la ‘via di mezzo' scelta dall'esecutivo, invece di far scattare tutti i tre mesi direttamente nel 2027. Nel 2029, peraltro, è già previsto che l'età pensionabile salga ulteriormente di due mesi.
L'unica eccezione sarà per i lavoratori che svolgono mansioni gravosi e usuranti. Per questa categoria non scatterà nessun aumento dei requisiti per la pensione. Non saranno esentati nemmeno coloro che hanno già compiuto 64 anni, a differenza di quanto si era ipotizzato. Probabilmente sarà la Lega che, in Parlamento, tenterà di intervenire su questa norma per allargare le maglie dell'esenzione.
Rottamazione quinquies delle cartelle, come funziona
La rottamazione quinquies delle cartelle fiscali riguarderà tutti i debiti con l'Agenzia per le Entrate dal 2000 alla fine del 2023. Questi si potranno saldare in 54 rate bimestrali, ovvero nel corso di nove anni, tutte di importo identico. Si dovrà saldare il debito con gli interessi accumulati, ma saranno cancellate tutte le sanzioni. Se si saltano due rate, si decadrà dai benefici della rottamazione. Per il momento non c'è un limite minimo di importo delle rate, anche se potrebbe essere aggiunto in Parlamento.
Alla rottamazione non potranno aderire i contribuenti che non hanno inviato la dichiarazione dei redditi, ma solo quelli che hanno dichiarato e poi non hanno pagato tutto il dovuto. Non saranno esclusi, invece, coloro che in passato hanno approfittato di altre rottamazioni ma hanno interrotto i pagamenti prima del termine.
Aumenta il bonus mamme lavoratrici
L'importo del bonus mamme lavoratrici nel 2026 aumenterà: non sarà più di 40 euro al mese, ma di 60 euro al mese. Quindi da 480 euro a 720 euro all'anno. Il bonus è rivolto alle donne che hanno almeno due figli a carico e lavorano. Possono essere dipendenti a tempo indeterminato o determinato, autonome, libere professioniste.
Sono escluse solo le lavoratrici domestiche. L'unico altro requisito è che il reddito complessivo deve essere al di sotto dei 40mila euro. I soldi erogati sono netti, perché non vengono tassati. Per le donne con due figli a carico il bonus vale fino a quando il più piccolo compie dieci anni. Per quelle con tre o più figli, fino a quando ne compie diciotto. Non si sa ancora se il bonus sarà erogato mensilmente o in un'unica soluzione, come avviene quest'anno.
Sempre in tema di lavoro e genitori: il congedo parentale di tre mesi con stipendio all'80% sarà confermato anche nel 2026.
Esclusa la prima casa dall'Isee, che effetti avrà
Nel calcolo dell'Isee non si terrà conto della prima casa, con alcuni limiti. Si potranno ‘scalare' dall'Isee le abitazioni che hanno un valore catastale fino a circa 100mila euro – i dettagli non sono ancora noti, probabilmente perché il governo sta rifinendo alcuni punti prima di inviare il testo in Parlamento. Per rendere l'idea, un valore catastale di 100mila euro in media può significare un valore di mercato tra i 300mila e i 400mila euro. Ma l'importo può essere anche più alto nelle zone più costose. Insomma, la misura dovrebbe includere buona parte delle prime case.
Abbassando l'Isee, molte famiglie dovrebbero ritrovarsi con dei benefici in termini di bonus. Potrebbe trattarsi di un importo più alto dell'Assegno unico per chi ha figli, o magari di una soglia da rispettare per altre misure che viene rispettata, mentre prima l'Isee risultava troppo elevato.
La carta Dedicata a te torna nel 2026
La carta Dedicata a te da 500 euro sarà rinnovata anche nel 2026 e nel 2027. L'aiuto è rivolto solo alle famiglie che non ricevono altri tipi di sostegni al reddito o contro la povertà (Adi, Naspi, cassa integrazione e altri ancora) e che hanno Isee sotto i 15mila euro. I soldi erogati si possono usare per acquistare beni alimentari di prima necessità. Resta da vedere se con la riforma dell'Isee e il possibile allargamento della platea l'importo dalla carta acquisti scenderà o ci saranno altri aggiustamenti.
Confermati i bonus edilizi
Nel 2026 saranno confermate le detrazioni previste oggi dal bonus ristrutturazioni. Lo sconto fiscale del 50% per i lavori sulla prima casa resterà in vigore, invece di scendere al 36% come era previsto. Per tutti gli altri immobili, il bonus resterà del 36% invece di calare al 30%. Anche il tetto di spesa non cambierà, restando fisso a 96mila euro.
Cosa c'è sulla sanità nella legge di bilancio
Per il Servizio sanitario nazionale la manovra 2026 aggiunge 2,4 miliardi di euro per l'anno prossimo, oltre a quelli già stanziati a fine 2024 con l'ultima legge di bilancio. Stando agli annunci, questi soldi saranno usati per delle assunzioni: 6.300 infermieri e mille medici. In più, dovrebbe arrivare un aumento in busta paga. Si parla di 1.630 euro lordi all'anno per gli infermieri, e di 3mila euro all'anno per i medici.
La nuova tassa sulle banche
Per finanziare tutte queste misure, oltre ai tagli alla spesa pubblica, ci sarà anche un ‘contributo' delle banche e delle assicurazioni. Dopo lunghe trattative dietro le quinte, governo e banche hanno raggiunto un compromesso: l'esecutivo ipotizza di incassare circa 4,5 miliardi di euro l'anno prossimo e 11 miliardi complessivamente nei prossimi tre anni.
Gli interventi saranno tre. Per prima cosa, si ripeterà il meccanismo già sperimentato con l'ultima legge di bilancio sulle Dta: in buona sostanza, le banche faranno un ‘prestito' allo Stato rinunciando ad alcuni crediti fiscali che gli saranno poi restituiti nei prossimi anni.
La seconda misura è che le banche potranno distribuire come dividendi agli azionisti i soldi che avevano messo da parte nel 2023 (a seguito del primo tentativo del governo di tassarle, che era caduto del tutto nel vuoto): se lo faranno, su quei soldi pagheranno una tassa ridotta al 27,5%, invece che del 40% come lo stesso governo Meloni aveva previsto nel 2023. Questa è una misura del tutto volontaria, e non ci sono garanzie che le banche lo faranno.
Infine, è previsto un aumento dell'Irap. Questo è l'unico vero incremento nella tassazione di banche e assicurazioni. L'imposta regionale, che serve a finanziare la sanità pubblica, aumenterà di due punti per questi istituti nel 2026.
Le prossime tappe della Manovra 2026
Il testo della legge di bilancio è stato ufficialmente approvato dal governo nel Consiglio dei ministri di venerdì, anche se non c'è ancora un testo pronto. In ogni caso, la scadenza per inviarlo al Parlamento è lunedì 20 ottobre. Quel giorno inizieranno i lavori al Senato, a partire dalla commissione Bilancio: qui avverranno la maggior parte delle modifiche, nelle prossime settimane.
La legge dovrà passare dal Senato e poi dalla Camera per avere l'approvazione finale. L'ultimo voto dovrà arrivare entro il 31 dicembre 2025.