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L’opuscolo del ministro Nordio per riconoscere i “segnali spia” prima di un femminicidio

Il ministro della Giustizia commenta il caso di Giulia Cecchettin e spiega che lancerà un’iniziativa: “Nei femminicidi ci sono gli atteggiamenti spia – dice Nordio – sintomi di un possibile aggravamento di violenza. Prepariamo un opuscolo, con una grafica molto comprensibile, da diffondere in scuole, social, posti di lavoro”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Combattere i femminicidi, con un opuscolo. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, anticipa un'iniziativa del suo dicastero, che andrà di pari passo con le nuove norme che verranno approvate nei prossimi giorni. Le leggi, dice lo stesso ex magistrato, servono fino a un certo punto. Parlando con il Corriere della Sera, il Guardasigilli commenta il caso dell'omicidio di Giulia Cecchettin: "Di femminicidi ne ho visti tanti, ma mai come questo – dice Nordio – il tempo trascorso mi induceva a pensare a una conclusione tragica". Il ministro ridimensiona subito l'importanza della legge che verrà approvata mercoledì: "Nessuna norma è risolutiva. Sulla repressione noi abbiamo dato il segnale che lo Stato c’è. Ma la soluzione transita da una forma di rieducazione su questo tema".

A proposito di rieducazione, mercoledì verrà anche presentato il piano Valditara per le scuole, ma Nordio ha in mente qualcos'altro: "Come nella mafia esistono i reati spia, così nei femminicidi ci sono gli atteggiamenti spia – spiega al quotidiano – sintomi di un possibile aggravamento di violenza. Prepariamo un opuscolo, con una grafica molto comprensibile, da diffondere in scuole, social, posti di lavoro".

"Ciò che ieri poteva sembrare galanteria, insistenza, messaggi social può essere invece la spia di una futura violenza – aggiunge Nordio – E occorre informare anche i maschietti dei reati prefigurati e dei rischi che si corrono con certi comportamenti perché l’addensamento di questi reati mi fa pensare anche a una sorta di emulazione".

Il ministro spiega anche di essere convinto che l'aggressività di molti uomini sia frutto della "sedimentazione millenaria del dominio maschile sulla donna". Negli ultimi decenni si è preso atto della parità di genere, ma, secondo Nordio, "se la razionalità accetta questa situazione, il nostro codice genetico è difficile da rimodulare". Al di là delle spiegazioni scientifiche piuttosto discutibili, il Guardasigilli sostiene che "occorre educare e informare, ascoltare i giovani ma anche dare risposte adeguate".

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