Liliana Segre: “Provo repulsione per governo Netanyahu, ma non va confuso con i terroristi di Hamas”

"Sento una profonda repulsione verso il governo di Benjamin Netanyahu e verso la destra estremista, iper-nazionalista e con componenti fascistoidi e razziste al potere oggi in Israele". Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, in una lunga intervista che si trova all'inizio del suo nuovo libro, Non posso e non voglio tacere. Segre ha comunque chiarito che questo non significa "confondere un esecutivo democraticamente eletto con un gruppo terroristico", e ha aggiunto: "Trovo mostruoso il fanatismo teocratico e sanguinario di Hamas e delle altre fazioni terroristiche che hanno provocato la nuova guerra".
A Gaza "atrocità e disumanità", da Israele "ferocia inaccettabile"
Il popolo israeliano e quello palestinese sono "in trappola, incapaci di liberarsi da una sorta di condanna a odiarsi e a combattersi a vicenda", ha detto la senatrice nell'estratto riportato dal Corriere della sera. E ora sono entrambi "guidati dalle componenti peggiori delle rispettive classi dirigenti, tanto che per lungo tempo hanno dato, molto cinicamente, l’impressione di avere bisogno l’una dell’altra per restare in piedi".
A Gaza, ha ammesso Segre, ci sono state "atrocità e disumanità". La "responsabilità primaria, a mio parere, è dell’attacco di Hamas del 7 ottobre", ma anche Israele "è andato ben oltre i limiti del diritto di difesa, facendo stragi di civili e distruzioni immani". Questo comunque "non ha a che vedere con la nozione di genocidio", secondo la 94enne.
Dopo l'attacco dell'ottobre 2023 "qualunque governo israeliano avrebbe reagito con durezza", ha continuato Segre, specificando però che "la guerra a Gaza ha avuto connotati di ferocia inaccettabili e non è stata condotta secondo i principi umanitari e di rispetto del diritto internazionale".
Hamas ha "sprecato" occasione per la pace in passato
Tornando sul tema di Hamas, ha aggiunto: "Hamas non è il popolo palestinese, non fa gli interessi del popolo palestinese e non si batte per dare ai palestinesi la possibilità di autodeterminarsi in uno Stato. Vuole la distruzione di Israele e lo stesso vale per il regime degli ayatollah iraniani, sciiti, al quale non interessa nulla dei palestinesi, sunniti, ma li strumentalizza al solo scopo di combattere quella che chiama ‘entità sionista'".
Per quanto riguarda il fatto che le violenze da parte palestinese siano state motivate anche da decenni di soprusi da parte del governo israeliano, Segre ha commentato: "Israele ha commesso molti e gravi errori nei confronti dei palestinesi, anche prima del 7 ottobre 2023, ma il ritiro completo di esercito e coloni israeliani da Gaza nel 2005 aveva aperto una possibilità che non andava sprecata. Come invece è accaduto con la cruenta presa del potere da parte di Hamas nel 2006 e la proclamazione della ‘guerra eterna' contro Israele".
"Antisemitismo tornato? Non era mai morto"
La senatrice a vita ha poi commentato il ritorno dell'antisemitismo: "Non era mai morto, ma dormiva nascosto in qualche anfratto delle menti. Ci si vergognava, non lo si lasciava emergere. Adesso non ci si vergogna più. È come se i crimini del governo Netanyahu fossero diventati il pretesto per sdoganarlo". Criticare anche in modo duro il governo israeliano è possibile, ma il suo comportamento " non può essere imputata all’intero popolo ebraico, né a tutti gli ebrei che vivono in Israele né a quelli della diaspora, che non sono neppure israeliani".
Ucraina, l'incontro Trump-Zelensky "mi ha provocato disgusto"
Infine, Segre ha parlato della situazione in Ucraina. Dove, dopo l'entrata in carica di Donald Trump, si profila un possibile ‘abbandono' di Kiev da parte degli Usa: "Sarebbe un tradimento che verrà ricordato nella storia come quello della Conferenza di Monaco del 29-30 settembre 1938, quando Francia e Gran Bretagna si illusero di soddisfare la sete di dominio di Adolf Hitler dandogli in pasto l’intero territorio dei Sudeti". Gli Stati Uniti, ha concluso, "per me sono quei ragazzoni generosi arrivati in Europa che ci liberarono dall’incubo del nazifascismo". Invece la scena dell'incontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca "ha provocato in me un disgusto indescrivibile".