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Manovra 2026

L’età pensionabile aumenta nel 2027, con poche eccezioni: cosa vuole fare il governo Meloni

La speranza di vita in Italia e cresciuta, e così l’età pensionabile deve adeguarsi automaticamente a partire dal 2027. Il governo Meloni aveva promesso di bloccare questo aumento di tre mesi, ma ora che la manovra si avvicina i soldi a disposizione sono pochi. Ecco i possibili compromessi che si potrebbero raggiungere.
A cura di Luca Pons
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Si parla da mesi della possibilità che aumentino i requisiti per andare in pensione: l'età pensionabile dovrebbe salire di tre mesi a partire dal 1° gennaio 2027, dato che la speranza di vita è cresciuta. Pensione di vecchiaia a 67 anni e tre mesi, pensione di anzianità a 43 anni e un mese (un anno in meno per le donne).

Il governo Meloni aveva detto pubblicamente, a più riprese, che si sarebbe impegnato a bloccare questo aumento. Ma ora che all'approvazione della manovra 2026 mancano pochi giorni (potrebbe arrivare già martedì 14 ottobre) i nodi vengono al pettine. Il costo per fermare l'età pensionabile potrebbe essere troppo alto.

Così hanno iniziato a circolare diverse ipotesi di compromessi. In quasi tutti i casi, le eccezioni riguarderebbero poche persone: potrebbe parlarsi di chi ha già compiuto 64 anni, oppure quelli che fanno lavori usuranti o hanno iniziato a versare contributi prima dei 18 anni.

Di quanto aumenta l'età pensionabile e quando

A inizio anno la Cgil aveva segnalato il prossimo aumento, confermato poi dall'Istat a marzo e successivamente dalla Ragioneria generale dello Stato. L'aspettativa di vita per le persone di 65 anni in Italia è arrivata, nel 2025, al livello più alto di sempre: 21,2 anni.

La riforma Fornero prevede che, con questo aumento, si alzino in automatico anche i requisiti per la pensione dal 2027. Se si vive più a lungo bisogna lavorare più a lungo prima di andare in pensione: questo permette anche di mantenere le future pensioni su un livello accettabile. Peraltro, le previsioni sull'andamento della popolazione in Italia permettono già di dire che dal 2029 è in programma un altro aumento, questa volta di due mesi.

In sostanza dal 2027 la pensione di vecchiaia diventerebbe accessibile a 67 anni e tre mesi, invece che a 67 anni come oggi. La pensione di anzianità, o pensione anticipata, passerebbe a 43 anni e un mese invece di 42 anni e dieci mesi (sempre un anno in meno per le donne).

La promessa del governo Meloni

Dall'inizio dell'anno, quando il tema è arrivato nel dibattito politico, il governo Meloni ha confermato più volte la sua intenzione: bloccare l'aumento dell'età pensionabile. Restare a 67 anni per tutti dal 2027, e poi più avanti si vedrà, magari arrivando davvero al ‘superamento' della riforma Fornero promesso in campagna elettorale. Su questo si era spesa soprattutto la Lega, con il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che infatti anche negli ultimi giorni ha ribadito questa linea.

Il problema è che bloccare del tutto l'aumento costerebbe circa tre miliardi di euro, secondo gli esperti. In una manovra che ha margini molto stretti da rispettare. Così, man mano che la scadenza si è avvicinata l'esecutivo ha iniziato a cercare compromessi.

Per chi sale l'età della pensione e chi è escluso: le ipotesi

Prima è arrivata l'ipotesi di bloccare l'adeguamento dell'età pensionabile solo per chi ha già compiuto 64 anni il 1° gennaio 2027. Insomma, mantenere l'età più bassa solo per chi è già vicino alla pensione, escludendo tutti gli altri.

Poi è spuntata un'altra possibilità intermedia: far scattare l'aumento in modo più graduale. Un mese già nel 2027, altri due mesi nel 2028, ad esempio. Rendere la misura meno pesante in un colpo solo, e quindi meno sgradita agli elettori.

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, parlando al Senato, ha aperto anche a un'altra strada. Quella che sarebbe migliore per le casse dello Stato, e più dura per i lavoratori e le lavoratrici. Il ministro ha parlato di una "sterilizzazione selettiva" dell'aumento, per distinguere "quelli meritevoli e quelli meno". E poi ha fatto un esempio: "I lavori usuranti o i precoci devono avere un trattamento diverso".

Leggendo tra le righe, è evidente che il piano potrebbe essere di bloccare l'aumento dei tre mesi solamente per queste due categorie, o comunque per un gruppo ristretto di persone. Questo permetterebbe di risparmiare parecchi soldi, ma sarebbe anche un tradimento della promessa fatta agli elettori. Per questo, nei prossimi giorni, si continuerà a lavorare per trovare un compromesso.

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