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L’economia italiana sta andando peggio di quella degli altri Paesi Ue, dice l’Istat

“Nel secondo trimestre, l’economia italiana ha registrato un risultato inferiore agli altri principali partner europei”, scrive l’Istat nella sua nota mensile sull’andamento economico del nostro Paese.
A cura di Annalisa Girardi
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L'economia italiana va peggio di quelle dei principali partner europei. A ribadirlo è l'Istat, nella sua nota mensile sull'andamento economico. Già nelle sue ultime stime l'Istituto nazionale di statistica sottolineava come tra aprile e giugno la crescita del Pil fosse diminuita dello 0,3% e ora ribadisce: "Nel secondo trimestre, l’economia italiana ha registrato un risultato inferiore agli altri principali partner europei. Il Pil è diminuito dello 0,3% in termini congiunturali, portando la variazione acquisita per il 2023 a 0,8%".

Insomma, l'Italia cresce più lentamente degli altri Paesi Ue. Ma a rallentare è tutta l'economia mondiale: "La crescita dell’economia mondiale sta rallentando con performance eterogenee tra aree geografiche e settori. L’inflazione è in decelerazione in quasi tutti i paesi, con un percorso più graduale per la componente di fondo dell’indice". E ancora: "Le stime più recenti del Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevedono per quest’anno e il prossimo un tasso di crescita del Pil del 3,0% (+3,5% nel 2022) che sconta gli effetti del processo di rialzo dei tassi di interesse attuato dalle principali banche centrali" .

Nell'Eurozona, precisa l'Istat, tra aprile e giugno il Pil è aumentato dello 0,3% in termini congiunturali, ma questo risultato positivo è stato perlopiù trainato dal dato irlandese, legato ai profitti delle multinazionali. "Nel dettaglio nazionale, si sono registrati incrementi in Francia (+0,5%) e Spagna (+0,4%), una variazione nulla in Germania e una contrazione in Italia (-0,3%)", si legge ancora nel report.

Per quanto riguarda l'inflazione, l'Istat sottolinea che il valore sia sceso leggermente, passando dal 5,5% di giugno al 5,3% di luglio. Il mercato del lavoro, inoltre, "continua a mostrare condizioni favorevoli" con il tasso di disoccupazione a giugno "stabilizzato rispetto al mese precedente su valori storicamente bassi al 6,4%". Il livello di occupazione in Italia è salito al 61,5%, ma rimane comunque al di sotto di quello dei principali partner europei.

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