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La Camera approva il decreto Pa bis, il testo passa in Senato: ecco tutte le misure

Il decreto Pa bis, che comprende “disposizioni urgenti in materia di organizzazione di pubbliche amministrazioni, agricoltura, sport, lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025” è stato approvato alla Camera.
A cura di Annalisa Girardi
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Il decreto Pa bis è stato approvato alla Camera con 161 voti a favore e 76 contrari, dopo aver incassato la fiducia. Il testo, che comprende "disposizioni urgenti in materia di organizzazione di pubbliche amministrazioni, agricoltura, sport, lavoro e per l'organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l'anno 2025" va ora in Senato.

Il provvedimento contiene diverse misure, tra cui alcune per la scuola. Un articolo in particolare riguarda il reclutamento del personale scolastico e i concorsi legati al Piano di ripresa e resilienza. L'obiettivo è quello di accelerare le procedure da qui al 2026, il termine per l'attuazione delle misure del Pnrr.

Non è l'unica novità riguardo la scuola. Si punta anche a migliorare la dotazione organica del ministero dell'Istruzione e del Merito, incrementandola "di due posizioni dirigenziali di livello generale e di otto posizioni dirigenziali amministrative di livello non generale".

Inoltre un emendamento prevede che per insegnare nelle scuole paritarie non sia più necessaria l'abilitazione, ma bastino tre anni di servizio. Un altro stanzia 50 milioni di euro per permettere alle scuole di stringere contratti per reclutare personale ATA oltre l'organico già presente.

Non solo scuola: un emendamento a prima firma Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia a Montecitorio, concede il visto di ingresso per lavoro in Italia a coloro che hanno lavorato per aziende italiane in Paesi extracomunitari per almeno un anno nei quattro precedenti.

Un altro emendamento istituisce presso il ministero dell'Economia una cabina di regia per individuare delle direttive per valorizzare e dismette il patrimonio immobiliare pubblico. E infine, un emendamento istituisce un fondo da un milione di euro per quest'anno e 2,5 milioni per quelli successivi da cui possono attingere l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

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