video suggerito
video suggerito

In arrivo uno sciopero della scuola il 7 maggio contro prove Invalsi e nuove linee guida di Valditara

Martedì 7 maggio il personale docente e Ata delle scuole dell’infanzia, primarie e medie è chiamato a scioperare contro le prove Invalsi e le nuove Indicazioni Nazionali 2025. A promuovere la mobilitazione è il sindacato Cobas Scuola, ma l’invito alla partecipazione si estende a tutta la comunità scolastica: genitori, studenti, dirigenti, associazioni e altri sindacati.
A cura di Francesca Moriero
0 CONDIVISIONI
Immagine

Martedì 7 maggio 2025 le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado si fermeranno per uno sciopero nazionale contro le prove Invalsi e le nuove Indicazioni Nazionali annunciate dal ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara. La protesta, indetta dai Cobas e sostenuta da altri sindacati di base, contesta un modello di istruzione sempre più centrato su test standardizzati, valutazioni impersonali e visioni culturali considerate escludenti. Sarà prevista una manifestazione a Roma, davanti al Ministero dell'Istruzione. promotori chiedono investimenti nella scuola pubblica, inclusione e assunzioni stabili.

Le Invalsi nel mirino delle proteste: "Non possono misurare competenze"

Uno degli obiettivi principali della mobilitazione sono le prove Invalsi, accusate di distorcere il senso della valutazione scolastica. I Cobas dichiarano: "Le prove Invalsi in vent'anni non hanno apportato miglioramenti reali al sistema scolastico". Al contrario, secondo i sindacati, queste prove avrebbero "accentuato le disparità territoriali e sociali", promuovendo un modello valutativo rigido e decontestualizzato. Nel comunicato si legge che "non possono misurare competenze poiché sono costituite da test decontestualizzati a risposta chiusa o aperta univoca". Le competenze, spiegano, richiederebbero "strumenti specifici, come le prove autentiche ed esperte". Utilizzare test standardizzati per questo scopo "contraddice il concetto stesso di competenza" e ne "rende discutibile la loro stessa validità".

Lo sciopero si inserisce in una settimana cruciale per la somministrazione delle prove Invalsi nella scuola primaria. Il 6 maggio si inizia con la prova d’Inglese per le classi quinte; il 7 maggio, proprio nel giorno dello sciopero, è prevista anche la prova di Italiano per le classi seconde e quinte; il 9 maggio sarà invece la volta della Matematica. Anche per quest'anno, i sindacati Cub-Sur e SGB hanno indetto lo "sciopero breve" durante le attività Invalsi, invitando i docenti a rifiutarsi di somministrare le prove. La classe "torna a svolgere la propria lezione ed anche il somministratore", si legge nel comunicato.

"Carrozzone parassitario": la denuncia dei sindacati di base

Il linguaggio utilizzato dai sindacati è molto netto. Cub Scuola parla apertamente di "bocciatura senza appello all'Invalsi, questo enorme carrozzone parassitario che pretende di vivere sull’ennesimo lavoro burocratico e gratuito che i dirigenti scolastici vorrebbero imporre ai docenti". I test, prosegue il comunicato, "non potranno mai essere un attendibile strumento di misurazione della capacità di apprendimento della popolazione scolastica". Tra le motivazioni addotte: "non tengono conto della diversità e della complessità delle classi di alunni, dei vari livelli di partenza, dei contenuti disciplinari effettivamente affrontati durante l'anno e delle attività svolte, della frequenza scolastica, degli individuali disturbi dell’apprendimento, dello specifico contesto educativo". E ancora: "Le prove Invalsi non sono altro che un residuo (un po' maldestramente modernizzato) della scuola di Giovanni Gentile, l'opposto di come andrebbero impostate delle prove ispirate ad una didattica realmente democratica e inclusiva, basata sulla personalizzazione degli apprendimenti". Secondo i sindacati, dunque, l'Invalsi riduce gli studenti a "numeri e matricole da schedare e controllare dall'infanzia al precoce inserimento lavorativo", con dati che "saranno spacciati per verità assoluta, un dogma di fede nel quale non si può non credere". Questo approccio, accusano, porta a "una maggiore aziendalizzazione della scuola, l'autonomia differenziata, la discriminazione dei finanziamenti alle scuole e agli stipendi dei docenti in base agli esiti di questi test".

Le nuove Indicazioni 2025: "eurocentriche, selettive, escludenti"

Al centro della protesta, come detto, anche le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo scolastico annunciate dal ministero. Secondo i Cobas, esse rappresentano "una forte impostazione eurocentrica, dogmaticamente centrata sulla considerazione dell'Occidente quale centro del mondo e identitaria, che ignora l'interdipendenza culturale e scoraggia l'assunzione di prospettive plurali, fondamentali in una società multiculturale". Il timore è che si torni "a un modello educativo autoritario, nozionistico e selettivo". Viene denunciata la tendenza a "valorizzare solo i talenti individuali in chiave meritocratica e competitiva, a scapito di cooperazione, solidarietà ed eguaglianza", con una visione dell'identità "costruita in opposizione alla diversità".

Le richieste: ritirare Invalsi e Indicazioni, investire sulla scuola pubblica

La mobilitazione del 7 maggio non sarebbe dunque solo un momento di protesta ma anche di proposta. I Cobas e gli altri promotori chiedono infatti il ritiro immediato delle nuove Indicazioni e delle prove Invalsi, ma soprattutto un piano di investimenti concreti nella scuola pubblica: organici adeguati, stabilizzazione dei precari, infrastrutture moderne, didattica innovativa e risorse per l'inclusione. L’obiettivo è contrastare insomma quello che viene definito un "imbarbarimento dell'insegnamento", causato dalla logica del "teaching to test": un modello che spinge i docenti a insegnare in funzione dei test piuttosto che della formazione culturale degli studenti. Questa deriva, concludono i sindacati, sarebbe "una delle cause dell’abbassamento dei livelli conoscitivi nel nostro paese in tutti gli ordini e gradi d'istruzione".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views