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Il sindaco leghista ordina alla banda di non suonare l’Inno di Mameli

Il Primo cittadino di Martinengo nel Bergamasco ha voluto precisare: “Volevo solo canzoni più allegre”.
A cura di Antonio Palma
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Si sa che in occasioni ufficiali o quando si inaugura una nuova struttura comunale, soprattutto in un piccolo paese, spesso la banda musicale è fondamentale così come l'esecuzione dell'Inno nazionale. Così anche a Martinengo, comune della Bassa Bergamasca dove domenica si doveva inaugurare una vecchia fabbrica ristrutturata dall'Amministrazione comunale, il sindaco leghista ha invitato la banda a suonare durante la cerimonia, peccato però che nello stesso invito il primo cittadino ha chiesto esplicitamente di astenersi dall'eseguire l'Inno di Mameli. A raccontarlo è stato lo stesso direttore del corpo musicale al quotidiano Bergamonews. "E’ la prima volta che riceviamo una direttiva di questo tipo" ha confessato il direttore del corpo musicale "Sant’ Agata" di Martinengo, aggiungendo  "Anche se, a dire il vero, alla lettura della mail non ci siamo stupiti più di tanto. Mi sono riunito con il consiglio direttivo della banda, e tutti insieme abbiamo deciso di partecipare all’evento e di osservare quanto richiesto dal sindaco”.

Per il sindaco è un malinteso – Durante la cerimonia di inaugurazione così effettivamente Fratelli d'Italia non è stato eseguito dalla banda.  Il  sindaco Paolo Nozza interpellato dopo l'accaduto ha voluto però precisare che vi era stato un malinteso. "E’ stato solo un malinteso, non era una questione politica, semplicemente volevo un repertorio più allegro e più consono all’evento” ha dichiarato infatti il 44enne avvocato. "La mia richiesta è stata mal interpretata non si trattava di un rifiuto assoluto nei confronti dell’inno di Mameli. Semplicemente volevo un repertorio più adatto all’evento. Magari con qualche marcia più allegra, o comunque risalente all’epoca del filatoio" ha spiegato il sindaco, aggiungendo però che sull'Inno “Ho una mia opinione a riguardo, ma preferisco tenerla per me".

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