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Il premier francese Bayrou accusa l’Italia di ‘dumping fiscale’, Palazzo Chigi replica: “Affermazioni infondate”

Nuovo fronte tra Parigi e Roma, dopo che il premier francese François Bayrou ha accusato l’Italia di fare una “politica di dumping fiscale” durante un’intervista televisiva. Dura la reazione di Palazzo Chigi che ha definito “infondate” le dichiarazioni del primo ministro. Insorge la Lega: “Grave e inaccettabile attacco all’Italia”.
A cura di Eleonora Panseri
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Il premier francese François Bayrou e la premier italiana Giorgia Meloni.
Il premier francese François Bayrou e la premier italiana Giorgia Meloni.

Si è aperto un nuovo fronte tra Parigi e Roma, dopo che il premier francese François Bayrou in un'intervista ha accusato l'Italia di perseguire una "politica di dumping fiscale". Non si è fatta attendere la reazione di Palazzo Chigi che ha definito "infondate" le dichiarazioni del primo ministro.

Bayrou, parlando questa sera in diretta tv su quattro reti televisive, franceinfo, Lci, Bfmtv e Cnews, del rischio che i francesi con più risorse vadano all'estero se il governo vara provvedimenti mirati "ai più ricchi", ha osservato che "ormai c'è una specie di nomadismo fiscale e ognuno si trasferisce dove è più conveniente".

E poi, a titolo di esempio, ha citato l'Italia, facendo riferimento ai vantaggi previsti per chi si trasferisce nel nostro Paese o rimpatria dopo alcuni anni trascorsi all'estero.

Il dumping fiscale, infatti, è una pratica con cui uno Stato applica un sistema fiscale particolarmente vantaggioso, per esempio, con tasse molto basse o agevolazioni specifiche, per attirare imprese, capitali o individui da altri Paesi.

La replica di Palazzo Chigi: "Affermazioni totalmente infondate"

"Stupiscono le affermazioni, totalmente infondate, del primo ministro francese François Bayrou, secondo le quali l'Italia starebbe facendo ‘dumping fiscale', penalizzando la Francia. L'economia italiana è attrattiva e va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra Nazione", è stata la dura replica di Palazzo Chigi.

La nota è stata pubblicata anche sul profilo X della premier italiana Giorgia Meloni. "L'Italia non applica politiche di immotivato favore fiscale per attrarre aziende europee e, con questo Governo, ha addirittura raddoppiato l'onere fiscale forfettario in vigore dal 2016 a carico delle persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia", prosegue il comunicato.

"L'Italia è piuttosto, da molti anni, penalizzata dai cosiddetti ‘paradisi fiscali europei', che sottraggono alle nostre casse pubbliche ingenti risorse. Confidiamo che, dopo queste affermazioni del suo primo ministro, la Francia voglia finalmente unirsi all'Italia per intervenire in sede di Unione Europea contro quegli Stati membri che applicano da sempre un sistematico dumping fiscale, con la compiacenza di alcuni Stati europei".

La reazione della maggioranza: "Inaccettabile attacco all'Italia"

Le parole del premier francese hanno scatenato le reazioni di partiti della maggioranza.

"Grave e inaccettabile attacco all'Italia, ai suoi imprenditori e ai suoi lavoratori, da parte di un governo francese ormai in piena crisi. Lasciamo a loro nervosismo e polemiche, noi preferiamo lavorare", scrive in una nota la Lega di Salvini, i cui commenti su Macron pochi giorni fa avevano spinto la Francia a convocare l'ambasciatrice italiana a Parigi.

Il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani (Forza Italia), si è invece detto "sbalordito" dalle accuse di "dumping fiscale" rivolte all'Italia dal primo ministro francese. "Sono sbalordito, un'accusa frutto di un ragionamento totalmente sbagliato", ha dichiarato Tajani in un'intervista che uscirà domani sul ‘Messaggero‘.

"Non voglio commentare la situazione politica ed economica in Francia, ma se l'Italia procede su un percorso economico positivo e mantiene una solidità politica rilevante questo non è perché pratica dumping fiscale e non cospira contro altri Paesi europei", ha aggiunto.

"Ci sono altri, veri paradisi fiscali in Europa, ci sono altre profonde anomalie nella Ue che andrebbero corrette, queste sono le anomalie da contestare".

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