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Manovra 2024

Il governo voleva mandare i medici in pensione a 72 anni, poi ci ha ripensato

L’esecutivo ha proposto di alzare l’età pensionabile dei medici a 72 anni perché “esiste una carenza oggettiva di personale sul territorio”, facendo scattare la furia dei sindacati. Tempo quattro ore e l’emendamento alla manovra è scomparso.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo Meloni voleva mandare i medici in pensione a 72 anni. L'imperfetto è d'obbligo, perché la notizia, diffusa nel pomeriggio, è già stata rettificata dagli stessi protagonisti. La proposta dell'esecutivo era arrivata dal ministro Ciriani, che ne ha parlato oggi pomeriggio a margine della riunione di maggioranza in Senato: si sarebbe trattato di una possibilità per queste categorie, non di un'obbligo. In sostanza, l'esecutivo avrebbe voluto innalzare l'età pensionabile dei medici dirigenti e dei medici docenti universitari, portandola a 72 anni, mentre per gli infermieri sarebbe rimasta 70 anni. "Già il testo del governo prevedeva la pensione a 70 anni su base volontaria per il personale medico e infermieristico, sono arrivate tante richieste di modificare il testo da parte di maggioranza e opposizione, e il governo è favorevole di estendere a 72 anni la possibilità anche allargandola ai docenti universitari della facoltà di medicina – aveva spiegato Ciriani ai cronisti in Senato – riguarda i dirigenti medici ospedalieri, e per gli infermieri probabilmente no, resterà 70".

Questa, secondo Ciriani, è una mossa necessaria: "È una esigenza oggettiva, dettata da una carenza di medici sul territorio notevole". Sul fatto che ci sia mancanza di personale non ci sono dubbi, ma su come il governo voglia risolvere il problema – invece – le perplessità sono moltissime. A partire dalle categorie coinvolte, che sono andate immediatamente sul piede di guerra: "È un insulto alla categoria, solo per salvare alcune lobby – ha detto all'Ansa Pierino Di Silverio, segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l'Anaao Assomed – Questa volta faremo le barricate e siamo disposti a indire nuovi scioperi da subito. Non si salva così la sanità pubblica".

"Speriamo che sia una fake news, sarebbe il chiaro segnale che è in atto una vera e propria guerra ai professionisti – ha continuato Di Silverio – Noi chiediamo di poter lavorare bene e il tempo giusto. Invece, da un lato si costringono i medici ad andare in pensione dopo per non avere tagli enormi alla propria pensione, e dall'altro si va ancora oltre: invece di sbloccare il tetto alle assunzioni nel Sistema sanitario nazionale, si pensa di poter sopperire alle carenze facendo lavorare i medici già in servizio oltre i 70 anni".

Incredibile ma vero, il governo ci ha ripensato in meno di quattro ore: "Un argomento così importante a quest'ora rischia di essere oggetto di un dibattito troppo frettoloso quindi il governo considera di ripresentarlo in un'altra occasione", ha spiegato sempre Ciriani. Insomma, molto rumore per nulla.

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